Sindacato Venatorio Italiano: Comune di Mantova delibera il divieto di caccia poi fa marcia indietro, “Coerenza… questa sconosciuta”.
Da più parti nel mondo venatorio si sono levati cori di protesta per l’inattesa quanto inopinata delibera n. 10/2015 del comune di Mantova in ordine al regolamento per la tutela del benessere animale firmata dal sindaco Nicola Sodano. Proteste alle quali abbiamo partecipato anche noi dello S.V.I. attraverso la voce della nostra rappresentante Barbara Mazzali. Inattesa e inopinata non tanto in merito al principio di fondo in oggetto, e al quale ci si vuole richiamare in linea generale, (ma siamo sicuri che sia in linea generale? (in proposito vorremmo dei chiarimenti). Oramai, è conclamata la moda che impazza nei salotti bene, da nord a sud e da est a ovest di questa derelitta Italia, isole comprese; la salvaguardia del benessere animale, anche a scapito eventualmente degli esseri umani.
Andiamo per ordine: Noi come le altre associazioni di categoria e non, abbiamo gridato che tale delibera in virtù dell’articolo 23, che chiama in causa la caccia e ne vieta l’attività in tutto il territorio comunale tout court è illegittima.
Anche se allo stato attuale sarebbe più esatto dire lo “era” in quanto in queste ultime ore vi è stato una retromarcia sull’articolo appena citato, votando per l’abolizione del suddetto. Prendiamo atto della decisione del sindaco e della sua giunta di ritornare sui propri passi, ma le perplessità restano, perplessità scatenate da questa vicenda che si tinge dei colori foschi dell’arroganza e dell’ignoranza.
L’arroganza di uno sparuto gruppo di animalari, capaci di manipolare a proprio piacimento un sindaco e la sua giunta inducendoli ad approvare un provvedimento, (e qui c’è l’ignoranza) pur non avendone i requisiti e i poteri per farlo. Altrimenti dovremmo pensare che questi ultimi siano tutti vegani, e questo di per se, scatenerebbe ancora di più altri dubbi sulla famigerata “tutela del benessere animale” in relazione all’intera delibera approvata dalla giunta a maggioranza assoluta.
Ormai sembra evidente che questi sprovveduti scaldapanche comunali abbiano compreso che non possono legiferare sull’argomento caccia, e che ci sono altre leggi e altri organi competenti in materia. Quindi, si può tranquillamente andare a palesare i dubbi sorti andando a leggere la più che famosa delibera mantovana nella sua interezza. Quando si parla di benessere animale, si intende tutti quegli esseri complessi che respirano e che non bastano a se stessi, ma hanno bisogno di altro per vivere, (vivono del vivente, uomo compreso) o semplicemente ad uno sparuto numero di essi, e nella fattispecie, ci riferiamo a cani, gatti e forse i cavalli? In buona parte e in maniera specifica è a questi animali che si fa riferimento, per alcuni altri ci sono richiami molto generici.
Perché, se la risposta dovesse essere quest’ultima, (seconda ipotesi di risposta) ci viene spontaneo domandarci cosa centrasse la caccia con questi animali, dato che le tre specie elencate non sono di interesse venatorio, anzi, i cani (alcune razze) ci accompagnano. Nel caso invece, la risposta dovesse essere la prima, allora la storia prende una piega decisamente più complicata. E qui che nell’analizzare l’intero provvedimento si nota che la coerenza latita, non se ne trova assolutamente traccia.
Polli, agnelli, mucche, ecc. non sono anch’essi animali? E che dire di ratti, scarafaggi, cimici… per questi animali vi rimando all’art 8 in cui si vieta la preparazione e lo spargimento sul territorio, (giustamente aggiungiamo noi) di bocconi avvelenati. Salvo poi fare marcia indietro per alcune specie, che come si vede dallo stralcio, (che riportiamo virgolettato) dal detto articolo, evidentemente sono meno fortunate: “Sono da escludere dal divieto le operazioni di derattizzazione e disinfestazione, che devono essere eseguite con modalità tali da non interessare o nuocere in alcun modo ad altre specie animali e segnalate secondo quanto previsto dalla normativa vigente.”
Ma veniamo alla seconda ipotesi di risposta. E’ noto a tutti che questi animali fanno parte delle cosiddette specie di affezione, in particolare il cane e il gatto vivono a stretto contatto con l’uomo avendoli adottati e portati a vivere (stabulati) in casa, ancora no il cavallo, ma è indubbio che con queste tre specie si interagisce molto di più, c’è un dare e un avere che con altri animali, (uccelli, rettili ed altri animali esotici) che pure spesso troviamo nelle nostre case, è certamente più difficile da ottenere.
Orbene, se l’intento di questa delibera era finalizzata al benessere di queste specie considerate d’affezione, perché poi si è saltati a piè pari sulla caccia vietandola senza se e senza ma su tutto il territorio mantovano, considerando che ci sono leggi in Italia che hanno già abbondantemente a cuore la tutela e il benessere dei nostri amici e coinquilini a 4 zampe, striscianti e alati. Come diceva una volta un noto politico, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.
Per cui ci viene spontaneo pensare che si è voluta usare questa delibera a mo di cavallo di Troia, per colpire la caccia e i cacciatori, vero è che si stava tentando il colpo anche in quel di Bergamo, convinti com’erano di passarla liscia ancora una volta, come da tanti anni a questa parte succede. Se davvero fosse stato questo il loro vero intento, è fallito, e se è fallito è perché per una volta si è levato unanime il grido di protesta verso un ulteriore furto nei nostri confronti.
Quale ulteriore prova che occorre compattezza e unità di intenti per affrontare e vincere i nostri detrattori. Avremmo capito se avessero agito con coerenza, e certamente non avremmo pensato male, se al provvedimento contro la caccia se ne fosse aggiunto uno analogo, con il divieto di macellazione e introduzione di carne macellata su tutto il territorio comunale di Mantova. Evidentemente questi signori, e qui mi riferisco all’anima estremista dell’animalismo nostrano, che sono i veri responsabili di questo goffo tentativo, i quali agendo dietro le quinte hanno manipolato e indotto una giunta a tentare un piccolo golpe locale. Credendo che sarebbe stato ancora una volta più facile contro di noi, (e sono stati smentiti una volta tanto) che non con l’intera cittadinanza mantovana.
Come lo spieghi al popolo che la tutela del benessere animale è certamente più importante del benessere e la tutela degli uomini tutti? Non credete che sarebbe ora di spiegare a tutti gli italiani che se pure riuscissero nell’intento di fermare la caccia definitivamente, poi toccherebbe a loro in quanto consumatori di carne? Che si sono incominciati a palesare i primi timidi “rumors” di imporre il veganesimo al popolo per legge?
Amo la caccia alla beccaccia, i cani da caccia e la Natura. Mi interessa molto l'attualità venatoria.
Redattore presso Caccia Passione mi occupo di sviluppo delle aree Social e Media News.
La conoscenza dei selvatici Si è svolta con grande partecipazione e interesse l’uscita sul campo del corso per la caccia di selezione organizzato da Federcaccia Provinciale di Perugia. Un momento fondamentale non solo per mettere in pratica quanto appreso durante...
Il pranzo benefico di maggio Ricordate l'assegno che il Coordinamento delle donne cacciatrici della Federcaccia aveva consegnato all’associazione The Angels Val Parma dopo il pranzo benefico organizzato a Carpadasco il 25 maggio scorso? La stessa FIDC ne aveva dato notizia...
Soddisfazioni azzurre L’Assemblea nazionale della Federazione Italiana della Caccia è stata l’occasione per presentare ai quadri dirigenti gli atleti che con i loro compagni a 4 zampe hanno rappresentato il nostro Paese in occasione degli ultimi Campionati del mondo di...
Bilancio sociale Dal 2019, la FIdC ha avviato un percorso di rendicontazione sociale e ambientale affidato a una società terza esterna, con l’obiettivo di rappresentare in modo oggettivo e comparabile il valore sociale generato sul territorio nazionale attraverso le molteplici...
Quadri dirigenti al completo Aperti dal saluto del Presidente nazionale Massimo Buconi e dalla nomina come Presidente di turno dell’Assise di Luca Agnelli, Provinciale di Milano e Monza-Brianza, sono in pieno svolgimento i lavori della 70^ Assemblea nazionale straordinaria della...
Migratori acquatici e migratoria di terra In attesa della Assemblea Nazionale in programma a Roma per domani, 12 dicembre, i responsabili delle Settoriali Federcaccia hanno tenuto la loro riunione periodica insieme al Coordinatore nazionale, il Consigliere di Presidenza Oscar Stella....
Autorizzazioni e polemiche Le associazioni venatorie aderenti alla Cabina di Regia si rivolgono a Giunta e Consiglio della Regione Toscana per far presente che la polemica sollevata nei giorni scorsi dalle associazioni ambientaliste sulla delibera regionale che autorizza il prelievo...
Serata tradizionale Una serata da ricordare all’insegna del gusto, della tradizione venatoria e della forte coesione associativa: questo è stato l’epilogo della tradizionale cena “Selvaggina in cucina”, organizzata dal Nucleo Federcaccia di Magenta in provincia di Milano. L’evento si è...
L'argomento trattato Federcaccia Umbra in collaborazione con Federcaccia Nazionale, sempre pronta a promuovere una gestione attiva e sostenibile della caccia, organizza un incontro su un tema di grande rilevanza che riguarda da vicino la nostra attività e il suo porsi...
Freddo e problematiche Federcaccia Lombardia ha reso noto il secondo bollettino “Meteo Beccaccia” della stagione venatoria 2025-2026, che stabilisce l’assenza di problematiche legate a freddo e gelo sufficienti per attivare la sospensione. I prossimi sei giorni Pertanto, la caccia alla...
Caccia Passione S.r.l.
via Camillo Golgi nr.1, cap 20090 Opera (MI) ITALY
C.F. e P.Iva 08016350962
Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano nr.17 del 20.01.2012 - Iscrizione ROC nr.22180
Capitale Sociale 10000 euro interamente versato
Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni