Una problematica omogenea
Ieri si è tenuto in Prefettura a Ferrara un importante tavolo di coordinamento, presieduto dal Prefetto Massimo Marchesiello, per affrontare due questioni di rilievo per il territorio agricolo ferrarese: l’attività di abbruciamento delle stoppie e paglie di riso e il contenimento della popolazione di nutrie. L’incontro ha visto la partecipazione dei sindaci della provincia, dei vertici delle associazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, CIA), dei Carabinieri Forestali e dei rappresentanti della Regione Emilia-Romagna e del Presidente del Consorzio di Bonifica, evidenziando un approccio collaborativo nella ricerca di soluzioni. La problematica delle nutrie è stata riconosciuta come omogenea su tutto il territorio provinciale, con gravi impatti sull’agricoltura e sulla tenuta del sistema idraulico e degli argini. L’Amministrazione Provinciale, con il Comando di Polizia Provinciale, sta operando al massimo delle sue possibilità con le risorse attuali, avvalendosi di circa 230 coadiutori.
Misure di contenimento
Tra le misure di contenimento attualmente in atto vi sono l’utilizzo di gabbie (con ulteriori 245 in arrivo entro ottobre, acquistate con il 20% di fondi regionali) e la possibilità per gli agricoltori di effettuare l’autodifesa con armi ad aria compressa di potenza inferiore ai 7.5 joule, senza necessità di porto d’armi. In alcune zone non antropizzate, è attivo un progetto sperimentale che prevede l’uso di carabine calibro .22, previa specifica abilitazione e prove di tiro. Soluzioni come l’uso di barche o armi ad aria compressa per il tiro libero sono state scartate, ritenute inefficaci o troppo pericolose. Le sfide includono il vandalismo delle gabbie, che costituisce un reato penale, e la difficoltà di operare efficacemente a causa dell’erba alta lungo i canali. È stata evidenziata anche la problematica della sottostima dei capi abbattuti, con l’offerta delle associazioni agricole di collaborare nella raccolta dati.
Nuove risorse
Tra le proposte emerse per rafforzare l’azione di controllo, il Presidente di CIA ha riproposto l’idea di una “mini-licenza” venatoria semplificata, per aumentare il numero di operatori dedicati al solo contenimento delle nutrie. È stata anche sottolineata la necessità di un maggiore coordinamento tra le attività di sfalcio dei canali del Consorzio di Bonifica e gli interventi di controllo. La Regione Emilia-Romagna sta valutando l’implementazione di nuove risorse e modalità di intervento, inclusa la collaborazione con ditte specializzate e uno studio scientifico con l’Università di Ferrara per migliorare la conoscenza e la gestione della specie. Il piano regionale mira al contenimento massimale e non all’eradicazione, data la complessità biologica e operativa della specie sul territorio.
Revisione delle modalità di rimborso
È stata avanzata una richiesta alla Regione per un incremento dei finanziamenti destinati alla provincia di Ferrara per il controllo delle nutrie e per una revisione delle modalità di rimborso, passando da un sistema basato sui chilometri a uno più efficace basato sui capi abbattuti. Al riguardo la Prefettura si è impegnata a supportare questa richiesta presso la Regione. Il Prefetto ha concluso ribadendo l’importanza di un approccio collaborativo e l’impegno di tutte le istituzioni e gli attori coinvolti per affrontare queste sfide con soluzioni concrete e sostenibili (fonte: Ministero dell’Interno).