Approvazione significativa
La filiera certificata della carne di selvaggina conquista sempre più fan in giro per l’Italia. L’ultima in ordine temporale è stata la Provincia di Belluno, come si evince dall’approfondimento tecnico che è stato approvato lo scorso 29 agosto e che riguarda proprio i contributi da destinare a questo progetto. Per lo sviluppo, in particolare, ci si avvarrà della collaborazione del Fondo Comuni Confinanti.
Interesse crescente
Perché nel Bellunese si vuole dare così tanta importanza alla selvaggina? Oltre alla salubrità e alla sostenibilità, si è intuito come i consumatori di oggi siano molto interessati alla carne di qualità di animali come cervi, cinghiali, daini, caprioli, mufloni e camosci. La ristorazione italiana, d’altronde, ne fa ampio uso da tempi non sospetti.
Le parole di Silvia Calligaro
A spiegare ancor meglio il convincimento della Provincia di Belluno ci ha pensato il vicepresidente Silvia Calligaro: “Con questi contributi aiuteremo le Riserve di Caccia e le Aziende Faunistiche Venatorie con interventi di riqualificazione e sistemazione per creare centri di lavorazione della selvaggina. L’intervento consiste in un finanziamento per riqualificazioni di infrastrutture e attrezzature, nonché sviluppo di centri di lavorazione della carne, conformi alle normative vigenti. Ulteriore tassello per qualificare sempre di più la caccia bellunese e renderla sempre più sostenibile ed etica“.