Bracconaggio: Livorno, sorpreso dalla Polizia Provinciale a catturare uccelli, anche di specie protette con trappole ad archetto a scatto illegali.
Un pensionato del Gabbro di 73 anni, già noto alla Polizia Provinciale, è stato sorpreso a catturare uccelli con delle trappole a scatto. Le trappole micidiali erano state piazzate nelle macchie del Gabbro, al confine col comune di Collesalvetti, all’interno di una zona dove la caccia è vietata. Dopo un lungo appostamento gli agenti, osservando le mosse di una persona sospetta a bordo di un auto, l’hanno vista scendere e raccogliere una preda da una trappola. Il bracconiere è stato così bloccato lungo una strada campestre e gli agenti hanno iniziato a cercare altre trappole piazzate nel bosco. Nell’auto hanno poi trovato alcuni uccelli morti ed un barattolo di “gremignoli”, camole utilizzate come esca per gli uccelli insettivori. Avendo fondato motivo di ritenere che l’uomo nascondesse altre prove del reato di bracconaggio, hanno esteso la perquisizione anche all’abitazione della persona, che è in una zona di ripopolamento e cattura, dove la fauna è protetta. Così sono state trovate altre quattro trappole innescate ed una quinta nella quale era stato catturato un fringuello.
L’uomo è stato deferito alla Procura di Livorno , che ha convalidato gli atti eseguiti dalla polizia provinciale. I reati contestati vanno dall’esercizio di caccia in periodo di chiusura, alla caccia con mezzi vietati, appunto le tagliole, uccisione di fauna protetta, esercizio di caccia all’interno di una zona di ripopolamento e cattura.
Complessivamente sono state sequestrate sessantadue tagliole metalliche a scatto ed un barattolo di “gremignoli” (camole della farina). Il carniere raccolto dal bracconiere era composto tutto da fauna protetta, tra cui spiccavano 14 pettirossi. Tra le vittime anche un tordo bottaccio, specie cacciabile solo da fine settembre al 31 gennaio, pertanto al momento del sequestro, da considerarsi protetto. Su disposizione dell’autorità giudiziaria la fauna dovrà essere distrutta. Oltre ai reati commessi in materia venatoria, all’uomo sono state comminate anche diverse sanzioni amministrative.
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