Caccia al Cinghiale: Lazio, nuova normativa per controllo ungulati. Approvata nuova normativa che autorizza l’eliminazione della fauna selvatica in eccesso al fine di prevenire i danni all’agricoltura. Previsti indennizzi per gli agricoltori e i cacciatori potranno commerciare gli animali abbattuti.
Hanno votato a favore Pd, Fi, Fdl e Ncd, contrario il gruppo M5S, mentre Sel non ha partecipato al voto. Nel Lazio è legge regionale la possibilità di eliminare gli animali in eccesso, come ad esempio i cinghiali, che ormai in alcune zone sono diventati una vera e propria emergenza. E’ il caso della zona nord di Roma, lungo la via Cassia, dove gli abitanti dell’Olgiata ormai vedono i cinghiali entrare nei giardini e attraversare tranquillamente la strada. Ma è nelle zone agricole che si contano i danni: 2.750.000 solo nell’ultimo anno e sono centinaia le aziende danneggiate. Le zone piu’ colpite sono quelle di Amatrice, Vallepietra e Bracciano e più in generale il reatino, le zone a nord della provincia di Roma oltre ad alcune zone del viterbese, della Ciociaria e della provincia di Latina.
Il provvedimento è nato da un’iniziativa bipartisan promossa dai consiglieri di maggioranza Marco Vincenzi, Mario Ciarla e Riccardo Valentini e di opposizione Giancarlo Righini, Mario Abbruzzese e Luca Gramazio. Obiettivo del testo non è solo quello di mettere in atto interventi di prevenzione e disporre indennizzi in favore di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, ma anche la tutela, il controllo della fauna selvatica presente nel territorio regionale in maniera stabile o temporanea. Insieme alla conservazione degli habitat e ad una corretta regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria. A questo scopo viene istituita una struttura organizzativa della direzione regionale Agricoltura, con il compito di attuare e coordinare il sistema degli interventi disposti dalla legge.
Questa struttura, entro il 30 aprile di ciascun anno, predispone e trasmette alla giunta e alla commissione consiliare competente in materia una relazione sull’attuazione del sistema degli interventi e sui risultati conseguiti nell’anno precedente, evidenziando eventuali difficoltà operative e criticità riferite ai singoli interventi. Scompare, invece, l’Osservatorio faunistico regionale, i cui compiti passeranno alla neonata struttura, che sarà affiancata dal Comitato scientifico per la fauna selvatica, composto dal dg dell’Arsial, da un esperto di ornitologia, un esperto in gestione faunistica, un esperto in tecniche agricole e perizie estimative, un esperto in forestazione e gestione ambientale, un esperto in legislazione venatoria e ambientale e da un esperto in rilevamento, analisi, elaborazione, gestione, diffusione e archiviazione dati. Indirizzi e direttive sono previsti per piani di abbattimento selettivo degli “ungulati cacciabili”, quali i cinghiali, ed è prevista la vendita delle carni degli animali uccisi.
La Regione promuoverà il controllo delle specie che, per presenza e densità eccessive, danneggino boschi, sistemi ecologici, agricoltura e assetto idrogeologico. La legge, inoltre, sostiene economicamente misure di prevenzione come recinzioni, coltivazioni a perdere e foraggiamento dissuasivo. Aiuti anche per chi si assicura. Potranno essere oggetto di indennizzo i danni alle colture, agli animali da reddito, agli impianti di irrigazione, alle serre, alle opere di protezione dei terreni coltivati e degli allevamenti. Previsto l’indennizzo sia dei danni causati dalla fauna selvatica che di quelli – su proposta di Cristiana Avenali (Per il Lazio) – prodotti dall’attività venatoria.
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