Caccia: Abruzzo, secondo l’ass. Febbo per risolvere il grave problema dei cinghiali nella regione è “necessario coordinamento tra gli enti responsabili per la gestione del territorio”.
L’assessore alla Caccia, Mauro Febbo, “al fine di divenire ad una concreta risoluzione della complessa problematica generatasi dalla presenza incontrollabile di cinghiali”, con i quatto assessori alla Caccia delle rispettive Province, ha inteso “indirizzare una nota agli Enti nazionali dei Parchi e al Ministero sia dell’Ambiente sia dell’Agricoltura per trovare unità di intenti e gestione sull’intero territorio regionale per affrontare le problematiche legate ai danni causati dai cinghiali”. Dopo la riunione dello scorso 31 maggio nella sede della Direzione Caccia con gli assessori provinciali al ramo, Prefetture, e organizzazioni sindacali “è emersa l’esigenza e l’urgenza di lavorare in modo congiunto e coordinato ai Parchi nazionali presenti sul territorio regionale e al Ministero così da trovare soluzioni non tenendo conto dei confini amministrativi, ma ragionando in termini di unità di gestione coincidenti con le unità di popolazione”, ha riferito l’assessore Febbo.
“Infatti nella nota si chiede al Ministero dell’Ambiente, in virtù della specifica competenza di vigilanza attribuita dall’art.9 della L. 394/1991, considerato che più volte le Amministrazioni Provinciali e Regionale hanno cercato di instaurare una collaborazione con gli Enti Parco senza aver alcuna risposta se non in casi sporadici, di farsi carico di un coordinamento, tra i vari enti competenti, delle attività finalizzate ad una corretta gestione delle popolazioni di cinghiale. Non è pensabile – dice Mauro Febbo – ottenere risultati soddisfacenti se non intervenendo in maniera coordinata sulla medesima unità di popolazione che è distribuita sul territorio sia all’interno che al di fuori dei confini dei Parchi”.
“Per tutelare la categoria produttiva degli agricoltori è mia intenzione – ha concluso l’assessore alla caccia – procedere di concerto con tutti i soggetti interessati e competenti per individuare dei possibili percorsi finalizzati ad azioni di prevenzione e contenimento degli effetti dannosi che il sempre crescente numero di cinghiali sta causando su tutto il territorio regionale”.
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