Caccia alla Volpe: “E’ doveroso precisare – interviene l’assessore alla Tutela faunistica della Provincia di Piacenza Manuel Ghilardelli dopo l’avvio della raccolta firme contro l’abbattimento delle volpi sul territorio provinciale – che non è stata aperta nel Piacentino la caccia alla volpe.
La Provincia ha dato attuazione al piano quinquennale di controllo – previo parere positivo dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) – in cui non è contenuto alcun intento persecutorio nei confronti delle volpi. Il piano di controllo mira piuttosto a riequilibrare la presenza di questi animali i cui danni (alla fauna e al mondo agricolo) non sempre sono risarcibili o evitabili”. “Ricordo – prosegue – anche che l’anno scorso una volpe è stata trovata positiva alla trichinellosi (una malattia trasmissibile all’uomo) e che sono state registrate diverse segnalazioni di cani contagiati dalla rogna. L’Amministrazione provinciale conferma, come avviene di consueto, la propria disponibilità al confronto con il coordinamento delle associazioni ambientaliste ed animaliste ma invita a dare informazioni corrette. La percentuale di volpi abbattibili è pari al 60% della popolazione di volpi nelle Zone protette (aree che interessano circa il 25% del territorio) e non nell’intera provincia”.
“Quindi l’incidenza sull’intera popolazione provinciale è pari al 15% circa. Inoltre le foto dei cuccioli morti che circolano in questi giorni non possono essere attribuite al Piano in questione perché in questo momento non ci sono piccoli ed inoltre il prelievo in tana non viene esercitato in questo periodo. Infine il Piano prevede una miglior gestione della fauna di interesse venatorio, con la riduzione dei ripopolamenti ed il divieto del ricorso ad animali di provenienza estera”.
L’assessore Ghilardelli ritorna infine sulla richiesta, giunta alla Provincia dall’associazione migratoristi italiani per la conservazione e la tutela dell’ambiente naturale, di riduzione del numero degli Ambiti territoriali di caccia. “Le proposte – ha aggiunto l’assessore – saranno valutate dall’Amministrazione provinciale anche in rapporto alle sollecitazioni in arrivo dalle altre associazioni del territorio.
Al di là degli obblighi di legge, si riconoscono i vantaggi di una possibile riduzione del numero di Atc. Ma si riconoscono anche le potenzialità offerte dall’attuale sistema degli Atc: per questo motivo è opportuno attendere il nuovo Piano faunistico venatorio al fine di acquisire elementi oggettivi”.
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