Caccia/Perugia: Guasticchi “Solo con la piena applicazione della deroga si possono fronteggiare i gravi danni della specie all’agricoltura”.
Dopo un lunghissimo iter, la Provincia di Perugia è riuscita nel suo intento e cioè quello di ottenere dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il prelievo in deroga dello storno (sturnus vulgaris).
Il prelievo può essere effettuato fino al 15 dicembre 2010 dai possessori di licenza di caccia residenti anagraficamente in uno dei Comuni della Provincia di Perugia ed iscritti ad almeno un ATC della Provincia di Perugia, per un totale di 20 capi nell’intero periodo.
“Con l’infaticabile lavoro del nostro Ente – ha sottolineato il Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi – siamo riusciti ad ottenere la deroga. La posizione dell’ISPRA, infatti, di autorizzare soltanto le aziende agricole, è stata modificata in quanto è stato dimostrato che soltanto l’applicazione piena della deroga può fronteggiare la dilagante invasione da parte del contingente migratorio dello storno che si manifesta con le massime densità nei mesi tardo estivi e autunnali.
Un lavoro, quello del nostro Ente, volto a salvaguardare il nostro territorio i cui uliveti e vigneti vengono danneggiati da questa specie, con gravi danni all’economia locale. Vino e olio costituiscono infatti una sorta di volano per il tessuto economico umbro”. Il lavoro del Presidente Marco Vinicio Guasticchi e del consigliere delegato Franco Granocchia, da sempre convinti della necessità di insistere sull’applicazione piena delle deroghe, ha fatto si che anche strutture private come il Consorzio del Sagrantino e la “strada dell’olio Dop Umbria”, organismo che raggruppa i produttori di olio, hanno dato il loro importante contributo nel supportare il Servizio Gestione Faunistica della Provincia volto a dimostrare all’ISPRA l’esigenza dell’applicazione piena della deroga (Direttiva Europea 147/09/CE).
Con la deroga, come informa una nota del Servizio Gestione Faunistica dell’Ente, l’esercizio del prelievo deve avvenire nel contesto di una regolare giornata di caccia prevista dal calendario venatorio e, quindi, nel rispetto delle modalità previste dalla normativa vigente per l’esercizio venatorio e dal calendario stesso, previa autorizzazione da ritirare presso la propria Associazione di appartenenza o presso gli Uffici del Servizio Gestione Faunistica della Provincia.
Il prelievo può essere effettuato nei vigneti, negli uliveti e nei frutteti, nonché in prossimità degli stessi per un raggio massimo di 100 metri in presenza di frutto pendente e negli appezzamenti in cui sono messi in atto sistemi dissuasivi incruenti a protezione delle colture, nella sola forma dell’appostamento temporaneo, senza l’uso di richiami di qualsiasi tipo, con l’uso di fucile con canna ad anima liscia a due colpi o a ripetizione semiautomatica, con caricatore contenente non più di due cartucce di calibro non superiore al dodici. I capi prelevati devono essere indicati nell’apposito spazio previsto nel tesserino venatorio regionale.
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