Caccia: Cesena, precisazioni sulla questione dei richiami vivi per l’attività venatoria relativamente ai costi a carico dei soli cacciatori.
In risposta ad alcuni articoli pubblicati nei giorni scorsi dalla stampa locale che riportano notizie inesatte, già rettificate dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, si precisa ulteriormente quanto segue: In merito a quanto comunicato dalla consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo, relativamente all’attività di cattura e cessione di volatili utilizzati come richiamo nell’esercizio venatorio, la Provincia di Forlì-Cesena ritiene doveroso precisare che le spese di gestione di queste strutture sono interamente a carico dei cacciatori e dunque non vengono assolutamente finanziate con risorse proprie della Provincia. Infatti quest’Amministrazione, con apposite direttive, ha stabilito la somma che il cacciatore è tenuto a corrispondere alla Provincia all’atto dell’acquisizione del richiamo. Tali introiti derivanti dalle cessioni che versano i cacciatori costituiscono l’unico corrispettivo che la Provincia riconosce annualmente agli operatori autorizzati. Sostanzialmente, quindi, la Provincia opera solo come un soggetto intermediario obbligato per legge a gestire tale flusso di denaro per poter effettuare i dovuti controlli.
Inoltre, l’attività è controllata e avviene nel rispetto di scrupolosi adempimenti quali l’inanellamento degli esemplari catturati e la registrazione degli stessi in appositi registri di carico/scarico forniti dalla Provincia. Come avvenuto altre volte in passato, c’è chi su questi temi sistematicamente tende a diffondere informazioni che non trovano riscontro nella realtà al solo scopo di generare scalpore.
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Redattore presso Caccia Passione mi occupo di sviluppo delle aree Social e Media News.
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