Come già apparso sulla stampa, il Consiglio Regionale della Toscana, nella seduta del 28 settembre, non ha approvato il provvedimento relativo al prelievo in deroga dello Storno. Vorrei precisare che, già da Giugno, il CPA Regionale Toscano aveva chiesto mediante una lettera indirizzata al Dott. Banti, dirigente del competente ufficio caccia, di attivarsi non solo per consentire il prelievo in deroga, ma anche di farsi promotore, coinvolgendo le altre regioni, del reinserimento dello Storno tra le specie cacciabili, così come prevede la normativa europea.
Sarà stato fatto qualcosa? Noi non lo sappiamo perché non abbiamo ricevuto risposta neppure alla lettera inviata; ma di questo non ci stupiamo più, dato che non rispondere alle nostre richieste è stata la prassi seguita fino ad adesso dal suddetto ufficio. Quello che invece ci chiediamo è come mai non si sono attivate in tal senso anche le Associazioni che, contrariamente alla nostra, erano presenti ai tavoli di consultazione.
E’ facile adesso tenere atteggiamenti di denuncia contro le Istituzioni, dicendo che lo storno è in aumento e che creerà sicuramente dei problemi all’agricoltura ma, come mai non si è pensato prima a tale evenienza? Forse perché le Associazioni devono salvarsi la faccia di fronte ai cacciatori? Sicuramente denunciare adesso la mancata approvazione del prelievo in deroga non basterà a giustificare il divieto di cacciare lo Storno, magari seguito da interventi di abbattimento ai sensi dell’art.37, inefficaci per la loro esiguità su scala territoriale e numerica, dove i cacciatori partecipano “su invito” dopo aver pagato una ulteriore “tassa” per iscriversi al corso di abilitazione.
E pensare che sarebbe tutto più semplice ed efficace se il prelievo fosse consentito da attività venatoria!
Maurizio Montagnani Presidente Regione Toscana Caccia Pesca Ambiente
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