La petizione al Parlamento
Niente giustifica la caccia. È questo il nome, fin troppo emblematico nelle intenzioni, della campagna attivista promossa dalla Fondazione Capellino e Almo Nature. Una campagna motivata in questa maniera: “Abbiamo attivato una petizione rivolta al Parlamento italiano, per far sentire la voce di tutte le persone che hanno a cuore la biodiversità del nostro paese, e soprattutto per tutte le vittime della caccia, che non hanno possibilità di far sentire la propria voce“.
Una doverosa distinzione
Le reazioni non si sono fatte attendere, tra cui quella di AB-Agrivenatoria Biodiversitalia: “L’ipocrisa di una campagna che una azienda internazionale di pet food ha deciso di fare in Italia è l’esempio di come nel 2025 si abbia il coraggio di condannare l’uccisione di animali (cacciati) da un lato e dall’altro promuovere un prodotto a base di carne animale (anche di selvaggina) allevata“.
L’augurio di AB
La stessa associazione di Coldiretti che tutela degli istituti faunistici privati ha poi aggiunto: “Ci auguriamo che i consumatori consapevoli sappiano comprendere che questo tipo di comunicazione sia solo uno specchietto per le allodole“.



































