Caccia e Letteratura per parlare di Civiltà che dobbiamo recuperare o che non vogliamo perdere.
Dipende dai punti di vista. E’ stato questo il tema guida del convegno svoltosi il 4 agosto nel castello di Mombaroccio: una riuscita prova di dialogo tra irriducibili (o quasi) fronti contrapposti.
Con un evento dal titolo “Civiltà della caccia, cultura dell’ambiente – La pratica venatoria in letteratura, spunti di riflessione su un tema controverso” il Comune di Mombaroccio (PU) ha riunito il 4 agosto scorso ambientalisti, cacciatori e cittadini a riflettere e a confrontarsi su un tema spesso ingarbugliato, che suscita a volte forti reazioni emotive da fronti contrapposti, di chi ama la caccia e di chi la vede come il fumo degli occhi.
Ma la caccia è un fenomeno sociale ed economico che non può essere valutato frettolosamente, e il corretto approccio all’argomento è, prima di tutto, un fatto culturale.
Prendendo quindi spunto dalla lettura di brani di Hemingway, di Erri De Luca e del recente romanzo IL SELETTORE di Mauro Ferri (premio letterario Casentino nel 2010) a opera degli attori della locale associazione Le 2 letture, con la mediazione di Giancarlo Clini, Vicesindaco di Mombaroccio, si sono confrontati il direttore del Parco dei Monti Sibillini Franco Perco, il noto etologo urbinate Massimo Pandolfi, il docente di storia della letteratura Fabio Trovarelli e Graziano Giangolini, portavoce dell’associazione ambientalista “Memoria” di Mombaroccio.
Nell’ambito dell’incontro si è svolta una tavola rotonda sul tema “La vita si nutre di vita: caccia ed etica nella società contemporanea”, condotta dal consigliere regionale delle Marche Elisabetta Foschi, cui hanno preso parte il sindaco di Fano, Stefano Aguzzi, i cacciatori Paolo Antonioni (Federcaccia Marche), Alberto Roscetti (Federcaccia Pesaro), Giorgio Guarnieri (Arcicaccia Pesaro) e il dirigente provinciale per l’attività venatoria Massimo Pensalfini; ospite d’onore è stato Roberto Ditri, presidente della Fiera di Vicenza, sponsor dell’iniziativa e organizzatore di HuntingShow.
In apertura dei lavori il sindaco di Mombaroccio, Massimo Muratori, cacciatore anch’egli, ha portato la sua prima esperienza di selettore, risalente a dodici anni prima, coinvolgendo il pubblico nell’emozione del novizio quando si trova a tu per tu con la sua prima preda.
Portando le conclusioni al termine delle quattro ore di lavori (il cui interesse ha saputo mantenere il pubblico in sala, sfidando il caldo del pomeriggio d’agosto), il presidente del Consiglio provinciale Luca Bartolucci ha sottolineato con soddisfazione la riuscita dell’iniziativa, sia dal punto di vista della formula innovativa, sia per il civile confronto tra le diverse sensibilità sul delicato argomento, riassumendo in sintesi che solo con un approccio culturale si può trovare un punto d’incontro tra la passione venatoria, la tutela dell’ambiente e le istanze di chi convive con la fauna selvatica, a cominciare dagli agricoltori.
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