Il corriere della Sera, nella rubrica di Sergio Romano, ospita un intervento di Bruno Modugno (ripreso da un articolo apparso nell’ultimo numero di Caccia Passione). Dobbiamo dare atto all’esimio collega (e ambasciatore) Sergio Romano di essere sempre aperto ad accettare le idee altrui, anche se vanno un po’ controcorrente, almeno nella sensibilità della gente di città che ha ormai dimenticato che cosa significhi il rapporto con la terra e la natura. L’intervento era lungo e completo, ma la redazione si è data da fare con equilibrio e oggettività per riportarla nelle dimensioni consentite dalla spazio a disposizione.
Riportiamo quanto pubblicato da Corriere, dove però qualche passaggio rischia di restare oscuro. Ma Per completare il pensiero di Modugno, pubblichiamo per esteso il suo intervento:
“Si torna a parlare di emergenza cinghiali e come sempre la colpa è dei cacciatori, responsabili di aver immesso nelle nostre campagne negli anni ’50 alcuni soggetti provenienti dalle pianure danubiane, voraci e prolifici. Questo è vero, dopo la guerra c’era il deserto. I cinghiali, in quelle poche zone tirreniche e in Calabria dove c’erano sempre stati, erano stati decimati dalla fame della gente, non dai cacciatori. Ecco il perché dei ripopolamenti degli anni ’50. Ma poi l’ambiente, come si sa, plasma le specie: nelle nostre fitte macchie avevano più facile gioco i grugni affusolati dei sopravvissuti cinghiali nostrani, sicché dopo 50 anni non è rimasta traccia dei giganteschi balcanici. Sì, è vero, il nostro cinghiale oggi è un po’ più grosso e fa più figli. Ma non è quella la causa delle disavventure nelle quali sono incorse alcune persone aggredite e ferite dai cinghiali e degli incidenti stradali mortali provocati dai branchi che scorrazzano di notte lungo le strade statali. Una causa? Una delle tante, ma forse la più inedita: Il periodo di pasciona causato dall’innalzamento della temperatura che ha aumentato le capacità alimentari (ghiande, castagne e altri frutti del bosco) e quindi raddoppiato i parti nell’anno. L’abbandono delle colture e l’aumento delle zone boscate dove sono apparsi altri ospiti vecchi e nuovi come cervi, caprioli, daini e mufloni che, se non controllati da una caccia attenta e selettiva, possono provocare danno non solo al lavoro dell’uomo e pregiudizio alla sicurezza stradale, ma limitare lo sviluppo dei boschi. E più di tutti, i cervi. Che sono stati immessi in tutta Italia dai Forestali di Tarvisio. Anni fa, un intero branco che scorrazzava per i vigneti del Brunello, è stato sterminato per i disastri che combinava. Lì non si trattava di vile granturco, ma di un vino da 40 euro (prezzo base) a bottiglia! Un’altra causa? I parchi, detti anche “la madre del cinghiale”. Lì vivono indisturbati (tranne in quelle aree protette dove è prevista la caccia di selezione). Lì si riproducono e si rifugiano dopo le notturne incursioni nelle colture agricole. Ecco perché vanno in giro a branchi sulle strade nazionali provocando incidenti spesso mortali. E chi vive dentro un parco? Se li ritrova in casa come aggressivi coabitanti. Io abito a Roma al confine tra il Parco di Veio e il Parco dell’Insugherata. I cinghiali escono nel giardino condominiale e pascolano nei prati dell’Acqua Traversa. Mica di notte, addirittura in pieno giorno bloccando il traffico per via della gente che si ferma all’improvviso per far fotografie col telefonino. E iI cacciatori? Che c’entrano? Le giuro che ce la mettono tutta per risolvere il problema, anche a caccia chiusa, nei parchi e laddove le provincie autorizzano gli abbattimenti selettivi soprattutto a spese delle femmine e delle classi giovani. Ora per la prima volta ho sentito al telegiornale una parola di buonsenso. Il responsabile delle politiche agricole e gli agricoltori chiedono la collaborazione dei cacciatori per risolvere l’emergenza cinghiali. E che cosa hanno fatto finora?”
Bruno Modugno presidente commissione Etica C.I.C. (Conseil International de la Chasse et de la Conservation du Gibier)
Da chi è composta l'unità L’unità cinofila dell'ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), formata nell’ambito del progetto LIFE TETIDE e composta dall’addestratrice Chiara Comes e dalla giovane labrador Brixie de Opitergium, detta Rebi, ha partecipato a un’ispezione alle Isole Tremiti. Minaccia...
Delibera annullata Il Tribunale Amministrativo Regionale per le Marche (Sezione Seconda) ha accolto il ricorso delle associazioni animal-ambientaliste e annullato la delibera di approvazione del calendario venatorio 2025/2026, dovendo essere ricondotto alla data del 10 gennaio 2026 il termine di...
Soddisfazione con riserva Coldiretti Molise accoglie con soddisfazione l’approvazione, da parte della Giunta Regionale, della Delibera che introduce ulteriori misure per la gestione e il contenimento della fauna selvatica MA sottolinea, al contempo, la necessità di attuare tempestivamente tutte le...
I dettagli La Regione Toscana ha comunicato l’avvenuta pubblicazione sul BURT del Piano di Gestione della pavoncella. Il prelievo della specie è pertanto consentito secondo le modalità e i limiti previsti dalla delibera regionale: dal 15° novembre 2025 al 31...
Il ritorno del grande carnivoro Negli ultimi anni la presenza del lupo (Canis lupus italicus) è tornata a essere documentata sempre più costantemente anche nella pianura mantovana, segno tangibile di un processo di ricolonizzazione naturale che sta interessando gran parte...
La multa prevista “Con questo intervento legislativo intendiamo mettere fine ai sabotaggi e garantire attività più sicure ed efficaci per il contenimento ed eradicazione della nutria.” Lo dichiara il consigliere regionale della Lombardia di Fratelli d’Italia Paola Bulbarelli, commentando l’approvazione...
Tempo di bilanci Tempo di bilanci per una nuova stagione tardo estiva-autunnale che volge al termine. In questo contesto, come consuetudine, vanno analizzate dapprima le condizioni meteorologiche che l’hanno caratterizzata. Come sempre tirare le somme di un fenomeno migratorio alquanto...
Un risultato di rilevanza strategica La Regione Campania annuncia ufficialmente la conclusione dello stato di emergenza per la Peste Suina Africana. Con il riconoscimento della Commissione europea, sancito con voto unanime, il territorio regionale è stato dichiarato “area indenne da...
Centro abitato e non solo Nella mattinata di martedì 25 novembre, presso la Prefettura di Vibo Valentia, si è svolto un tavolo tecnico diretto ad affrontare la problematica della diffusa presenza dei cinghiali nei pressi del centro abitato di Vibo...
Marco Efisio Pisanu, presidente di CPT Sardegna (Caccia Pesca e Tradizioni), ha risposto alle proposte dell'ENPA in merito all'attività venatoria: "È utile ricordare un fatto spesso ignorato nel dibattito pubblico: in Italia si può esercitare l'attività venatoria solo con una...
Caccia Passione S.r.l.
via Camillo Golgi nr.1, cap 20090 Opera (MI) ITALY
C.F. e P.Iva 08016350962
Testata Giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano nr.17 del 20.01.2012 - Iscrizione ROC nr.22180
Capitale Sociale 10000 euro interamente versato
Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.AccettaPrivacy policy