Il testo definitivo del provvedimento
Il disegno di legge Maran, primo firmatario, presentato il 20 giugno per la riforma della legge 157/92, recante norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio, è stato assegnato congiuntamente alle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Senato della Repubblica, che se ne occuperanno in sede redigente. La decisione, come ovvio, ha già sollevato le proteste degli animalisti e degli anticaccia, che ritengono l’assegnazione a Commissioni riunite, un “regalo” al mondo venatorio, ed è stata annunciata durante la seduta dello scorso 25 giugno; deve adesso iniziare la lettura e discussione dei singoli articoli che compongono il disegno di legge. L’assegnazione in sede redigente al Senato è una procedura che consente a questa Commissione riunita di esaminare e modificare la proposta di disegno di legge, arrivando a redigerne un testo definitivo del provvedimento, che viene poi sottoposto all’approvazione dell’Aula.
Questione valichi
Aula che naturalmente poi si riserva la votazione per singoli articoli e la dichiarazione di voto e la votazione finale del testo di riforma. Per quel che ci riguarda manifestiamo la nostra soddisfazione per un percorso che potrebbe essere più breve del passaggio in doppia Commissione e senza stesura di un testo finale. Nel testo depositato vi è anche previsto il disposto per modificare la questione valichi secondo le regole europee, tenendo conto delle rotte di migrazione e delle disposizioni per poterle meglio tutelare anche tramite interventi ambientali significativi. Ci viene chiesto da più parti il parere sulla proposta di modifica e se questa riscuote il nostro consenso. L’unica premessa che si deve porre ad ogni valutazione è che oggi, grazie ad un parere ISPRA sicuramente discutibile ed a una scelta del TAR Lombardia che nulla ha a che vedere con le rotte di migrazione, ci siamo trovati tra capo e collo 475 valichi in Lombardia, 200 a Brescia.
L’eliminazione della opzione di caccia
E che non essendo stata accettata dal Consiglio di Stato la richiesta di sospensione della sentenza TAR, in attesa della sentenza di merito prevista al 9 ottobre, tutta la caccia in quei luoghi, e per il raggio di un chilometro, è completamente chiusa. Quindi qualsiasi operazione che riporti nel proprio articolato ad una attività venatoria, di certo purtroppo non come prima, deve essere salutata con favore e con riconoscenza. E ricordiamo anche ai nostri amici che non hanno territorio interessato da questa tematica, che non possono chiamarsi fuori, che debbono fare quadrato per difendere le ragioni dei cacciatori valligiani, che vedono perdersi quantità di territori, tradizioni ed attività della propria passione. L’altra vera modifica, almeno a nostro parere, della proposta di legge riguarda l’eliminazione della opzione di caccia, che, se aveva una logica alla sua costituzione quando eravamo in più di un milione e mezzo di cacciatori, oggi che siamo meno di 500,000 non ha più ragione di esistere. Certo pensiamo che queste modifiche, forse, potevano essere messe in campo senza scomodare una modifica dell’intera legge, pratica sempre pericolosa se non ancorata fortemente ad un voto certo di approvazione, visto che il tema a volte è divisivo anche nei partiti che si dichiarano più favorevoli.