Alessandria: Nei giorni passati sui giornali della nostra provincia è stato pubblicato un comunicato relativo all’espulsione di Arci Caccia dal Coordinamento delle Associazioni Venatorie Piemontesi, di cui Federcaccia Piemonte fa parte sin dalla sua nascita; lo stesso documento è poi stato diffuso tra ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) e CA (Comprensori Alpini) di tutta la Regione.
Curioso leggervi sopra, a firma del presidente regionale, l’alessandrino Lino Rava, come…Arci Caccia e il suo presidente onorario Mario Bruciamacchie, guarda caso anche lui di Alessandria, si siano sobbarcati gran parte dell’imponente lavoro fatto negli ultimi 12 mesi dalle associazioni che rappresentano i cacciatori piemontesi. Curioso davvero, perché noi eravamo presenti a tutti gli incontri del Coordinamento e non ce ne siamo mai accorti, semmai abbiamo riscontrato atteggiamenti, quelli sì piuttosto isterici, molto vicini al…boicottaggio quando fu la stessa Arci Caccia a presiederlo (chiedete un po’ a questi signori quale fine abbiano fatto fare al loro povero rappresentante dell’epoca, che fu pure presidente regionale e vice nazionale Arci!); ma anche errori marchiani, goffi, quando…lor signori si sono incaricati di produrre documenti da inoltrare all’Assessore Ferrero a nome dello stesso Coordinamento delle AAVV.
Bizzarre tutte le altre ricostruzioni dei passati accadimenti fatte dal presidente regionale Arci, Lino Rava, che, in verità, con noi amava firmarsi “Onorevole”, quasi come il ricordarci la sua appartenenza, nemmeno tanta antica, alla casta politica degli ex parlamentari potesse fargli ottenere meriti aggiuntivi, o indulgenze regionali, da spendere a vantaggio della categoria dei cacciatori. Sul resto cosa dire in più: hanno piegato il ginocchio di fronte alla politica del loro partito, e pretendevano lo facessimo tutti noi, vendendo la dignità dei cacciatori piemontesi alle esigenze di una giunta che vuole mantenere un rapporto di…pericoloso equilibrio con quegli animal-ambientalisti che la pressano per bloccare l’attività venatoria nella nostra Regione.
Quanto accaduto era inevitabile, ma fortunatamente la vita del Coordinamento delle Associazioni Venatorie Piemontesi non è affatto finita, anzi, dopo la decisione assunta all’unanimità dalle altre sei associazioni che lo componevano, va avanti spedito, finalmente libero dai lacci e lacciuoli che l’imbrigliavano e talvolta ne vanificavano l’azione.
Sappiamo bene come di tutto ciò nulla ne possano gli associati Arci Caccia, per i quali ci rammarichiamo e, al contrario, invitiamo ad approfondire la questione, ma Federcaccia Piemonte, da sempre apolitica e apartitica, ha deciso che sino a quando comanderà questa loro dirigenza regionale non siederà mai più a tavoli di lavoro congiunti. Le nostre porte sono aperte solo per coloro abbiano a cuore il futuro della caccia.
Vedremo ora dove porterà quella strada di confronto e di dialogo con la Regione intrapresa e vantata con tanto orgoglio dai vertici regionali di questa piccola associazione venatoria, sempre più in mano ai politici di mestiere ma lontana dai veri interessi dei cacciatori piemontesi. Siamo davvero molto curiosi!
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