Questa potrebbe essere la base per una vera campagna di difesa della dignità della categoria e reagire alle discriminazioni che quotidianamente vengono subite. Come si legge nell’ordinanza, “anche a volere accedere ad una interpretazione in senso lato di violenza nei confronti degli animali, non si può trascurare che la caccia è un attività non vietata in assoluto dall’ordinamento ma anzi consentita ed autorizzata entro determinati limiti; non appare allora consentita l’equazione, cui pare alludere parte resistente, per cui la caccia implichi di per sé una violenza”.
Una scelta controversa I rappresentanti di Coldiretti Torino non hanno votato i bilanci degli Ambiti territoriali di caccia e dei Comprensori alpini riferiti al 2024. La protesta di Coldiretti Torino e delle altre federazioni provinciali del sindacato agricolo è rivolta...
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