Una convinzione che dura nel tempo
Quanti anni sono che l’ANUU sostiene con fermissima convinzione la necessità che i cacciatori italiani partecipino convintamente a ogni indagine e studio sull’avifauna? Tanti. Il nostro indimenticabile Presidente onorario Gianni Bana ne fece per decenni uno dei propri cavalli di battaglia, cercando in ogni modo e in ogni sede il coinvolgimento dei cacciatori nella scienza, non certamente da professionisti ma da competenti collaboratori per la raccolta dei dati e delle osservazioni che, dopo, gli scienziati e i ricercatori di professione avrebbero dovuto elaborare. Lo fece sia in Italia, che in Europa. Ancora non esistevano la telemetria satellitare e i radar a scopi ornitologici e tuttavia sia lui, che alcuni altri illuminati dirigenti associativi, sempre cercarono di sollecitare i migratoristi a darsi da fare e questo aveva un duplice scopo: da un lato, l’incremento della conoscenza per una migliore gestione delle specie e degli habitat; dall’altro, inevitabilmente, la difesa della caccia alla migratoria, che passava – e passa e passerà – attraverso un atteggiamento responsabile e conservativo dei cacciatori nella fase del prelievo.
Le ricerche che hanno fatto epoca
Alcune ricerche hanno fatto epoca: pensiamo ad Alauda 2000, il primo studio italiano in assoluto sulla migrazione dell’allodola, che si svolgeva lungo il litorale tirrenico campano tramite cattura con reti verticali e inanellamento, che l’ANUU sostenne economicamente per un decennio e che poi dovette abbandonare per cause di forza maggiore (studio rilevato poi da Federcaccia, che lo prosegue tutt’oggi). Un’attività che avrebbe dovuto essere promossa dagli enti pubblici competenti e che invece si sviluppò grazie ai cacciatori. Oppure, la raccolta e catalogazione delle ali dei tordi, bottaccio e sassello, abbattuti durante la stagione venatoria, per stimare l’age-ratio dei contingenti in transito autunnale, che continua ininterrottamente dal 1985 e che ha prodotto una mole di dati a dir poco cospicua. E ancora il “mitico” censimento visivo Sky-Way Project, che venne ideato e realizzato in convenzione fra ANUU, Federcaccia e Italcaccia, del quale finché durò ebbe cura il compianto Ettore Medani: come non rammentare gli annuali incontri per l’illustrazione e la discussione dei dati, che venivano ospitati presso l’aula magna della sede INFS in Ozzano dell’Emilia? Probabilmente, pur nelle inevitabili “debolezze” rispetto al rigore scientifico, lo SWP fu il culmine di quelle attività, perché vide la cooperazione fra sigle associative venatorie differenti e, soprattutto, perché ottenne l’attenzione dell’istituto che, a livello nazionale, deteneva e detiene la principale competenza e ruolo tecnico in materia di fauna selvatica omeoterma.
Il passato…e il presente?
Non tutti i dirigenti INFS, per la verità, accolsero con analogo interesse questa opportunità di intesa trasversale e tuttavia non abbiamo dubbi che tracciare quella strada fu sensato e lungimirante. Per tacere, infine, dell’inanellamento a scopo scientifico che vide l’associazione in primissima fila sin dagli anni ’70 dello scorso secolo, come metodo intelligente e utile di riutilizzo dei roccoli che rischiavano di essere abbandonati a seguito del divieto di uccellagione disposto dalla legge n. 799 del 1967 ed entrato in vigore il 31 marzo del 1969: così numerosi impianti storici poterono sopravvivere grazie a tale finalità, insieme a quelli che sopravvissero in quanto riconvertiti a impianti di cattura dei richiami vivi (altra idea geniale dei dirigenti associativi dell’epoca). L’ANUU poi contribuì a molti altri studi promossi da altre associazioni o club specialistici, come ad esempio la raccolta e catalogazione delle ali delle beccacce prelevate, i censimenti sulla migrazione autunnale del colombaccio fatti dai palchi e altro ancora. Questo, il passato: ma oggi come siamo messi? La risposta “meglio!” dovrebbe essere univoca e indiscutibile; invece, abbiamo la sensazione che non sia proprio così ed è un danno, perché oggi più che mai, nonostante quella che viene comunemente definita “citizen science” sia ormai patrimonio delle collettività un po’ dappertutto, anche in Italia, c’è il rischio che i cacciatori ne restino al margine.
I cacciatori del futuro
La polarizzazione degli scontri sulla caccia, in un clima che, pure a causa dei social e del web, pare tornato all’epoca ante referendum abrogativo del 1990, rappresenta un ulteriore rischio di ghettizzazione del mondo venatorio, che invece potrebbe e dovrebbe trovare nella ricerca sul campo un motivo di orgogliosa partecipazione. Beninteso, vi sono associazioni venatorie, particolarmente la maggioritaria, che stanno conducendo o patrocinando ricerche di grande rilievo, vedasi come esempio per tutti la telemetria satellitare, ma l’impressione che si ricava leggendo e ascoltando il cacciatore medio è che si viva in un crescente disinteresse, quasi come se ci si fosse un po’ arresi alla fatalità del calo demografico venatorio, al disturbante contenzioso giuridico ai TAR e al Consiglio di Stato, alle vergognose e aprioristiche campagne anticaccia promosse da alcuni media e sostenute da alcuni partiti. Invece, questo periodo storico non può vedere i cacciatori tirarsi indietro, né limitarsi alle lamentele sui social. Occorre farsi parte attiva, impegnarsi per quanto nelle proprie possibilità e capacità, darsi da fare anche nel supporto agli studi. I calendari venatori e ogni altro atto della pubblica amministrazione competente hanno necessità di dati come l’abbiamo dell’ossigeno per respirare: senza dati niente di buono e di duraturo si può ottenere. Come direbbero i francesi “continuons le combat”, ossia continuiamo a combattere, perché varrà la pena farlo finché ci sarà anche un solo cacciatore attivo per un solo giorno di caccia e per una sola specie cacciabile. Lo dobbiamo soprattutto ai cacciatori che verranno dopo di noi ma anche ai nostri padri fondatori, che lo capirono e in tal senso agirono quando l’orizzonte della caccia era tanto, tanto più sereno e placido di quello di oggi. Non molliamo! (fonte: ANUU).





































