Una seduta importante
Nella seduta del 21 maggio 2025, con 22 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA, RV) e 10 astensioni (Lega VdA, FI, PCP, GM), il Consiglio Valle ha approvato il Piano regionale faunistico-venatorio 2025-2030, ai sensi della legge regionale n. 64/1994. L’atto, depositato in Consiglio il 22 aprile, aggiorna il Piano precedente 2008-2012. In Aula, sono stati approvati quattro emendamenti depositati dall’Assessore alle risorse naturali.
Cosa disciplina il piano
Nelle sue oltre 400 pagine, il Piano disciplina la tutela della fauna selvatica e le modalità di censimento e monitoraggio; i criteri di gestione e zonizzazione (oasi di protezione, zone di ripopolamento, aziende venatorie, centri di riproduzione); gli indici di densità venatoria e la distribuzione dei cacciatori, anche non residenti; i criteri per il ripopolamento e la reintroduzione della fauna; i programmi di conservazione delle specie autoctone e delle zone umide per la tutela dell’avifauna migratoria; gli impegni finanziari e la cartografia tematica con le potenzialità faunistiche del territorio. Il Piano è corredato da documenti tecnici: relazione generale, linee guida per la gestione dei cervidi e dei galliformi alpini, monitoraggio della lepre variabile, rapporti ambientali e parere Vas.
Cinque ordini del giorno
Contestualmente, l’Assemblea ha esaminato cinque ordini del giorno depositati in Aula sul Piano, di cui 2 approvati e tre respinti. Le due iniziative proposte dal gruppo Rassemblement Valdôtain sono state entrambe approvate. La prima – con 33 voti a favore e 1 contrario (PCP) – impegna il Governo regionale a prevedere entro i prossimi 12 mesi una bozza di norma di attuazione da proporre alla Commissione paritetica per prevedere la possibilità di aprire una caccia di selezione dello stambecco. La seconda – emendata in accordo con l’Assessore alle risorse naturali e adottata con 32 voti a favore e 1 astensione (PCP) – impegna il Governo a valutare, previo confronto con il mondo venatorio, la modifica dell’articolo 15 della legge regionale n. 64/1994 entro la prossima elezione del Comitato regionale per la gestione venatoria, prevedendo che il Presidente sia eletto dai rappresentanti delle circoscrizioni.
La presenza del lupo
L’Assemblea ha invece respinto l’ordine del giorno del gruppo Progetto Civico Progressista (12 contrari – Lega VdA, RV, FI -, 19 astensioni – UV, FP-PD, PlA, SA -, 2 sì – PCP, GM) che chiedeva al Consiglio di esprimere la propria contrarietà all’apertura alla caccia dello stambecco. Respinti anche i due ordini del giorno del gruppo Lega Vallée d’Aoste, di cui uno sul monitoraggio della presenza del lupo per capirne la consistenza effettiva, che impegnava anche a predisporre un Piano regionale per la gestione di questa specie alla luce del suo declassamento da specie “particolarmente protetta” a “protetta” (2 no di PCP e Consigliere Padovani; 18 astensioni di UV, FP-PD, PlA, SA; 14 sì di Lega VdA, RV, FI, GM). Il secondo – respinto con 1 no del Consigliere Padovani; 22 astensioni di UV, FP-PD, PlA, SA, RV, PCP; 9 sì di Lega VdA, FI, GM – sollecitava l’incarico a soggetti esperti per elaborare modelli di valutazione ambientale per le diverse specie oggetto di prelievo venatorio.