La scelta della Questura
Quattro lunghi anni di attesa ma, se non altro, la restituzione del porto d’armi. Arriva dalla Calabria l’ennesimo episodio singolare che ha a che fare con la licenza di caccia e con provvedimenti francamente poco comprensibili. La storia è quella di un medico in pensione a cui non è stata rinnovata la licenza nel 2021 dalla Questura di Cosenza per una condanna per peculato.
Il motivo del diniego
In pratica, l’uomo non aveva rilasciato alcune ricevute fiscali (il valore è stato quantificato in 3.600 euro) e tanto è bastato per impedire il rinnovo del documento. Non è servito nemmeno versare le somme contestate per far cambiare idea a chi di dovere. Tra l’altro, la licenza era stata concessa al pensionato fin dal 1973, dunque per quasi mezzo secolo di fila.
La posizione del TAR
Ora fortunatamente l’uomo potrà riavere il porto d’armi, nello specifico grazie alla sentenza del TAR Calabria. Per i giudici amministrativi, infatti, si è trattato di un reato di lieve entità e che non ha nulla a che fare con quelli in materia di armi e violenza.