
Una specie che non è ancora cacciabile in Puglia, ma è un significativo primo passo in questa direzione, purché nella mente di “qualcuno” non sia il classico contentino da dare ai cacciatori, che sono sempre troppo fiduciosi, alla vigilia della campagna elettorale. La soddisfazione principale è quella di aver comunque contribuito a creare un’apertura culturale nei confronti del mondo venatorio, più volte da me auspicata e richiesta alla Giunta regionale ed al Consiglio.
C’è ancora moltissimo da fare e continuerò con la stessa determinazione per sostenere i nostri agricoltori e i nostri cacciatori, penalizzati troppo spesso da forme ideologiche figlie del pregiudizio e non della realtà”.


















































