
«Basti pensare che nel 2018 sono stati abbattuti 1085 cinghiali in controllo (Art.37 legge obiettivo della Regione Toscana) con la forma della braccata secondo i dati forniti dall’Atc di Siena – prosegue Cavicchioli -, contenendo sì i danni da ungulati ma senza risolvere definitivamente il problema. Figuriamoci cosa potrà succedere nel 2019 senza poter usufruire di questa misura di contenimento.
Chi ripagherà i danni ai nostri agricoltori? Chi si sentirà responsabile di mettere a repentaglio le nostre eccellenze enogastronomiche che sono motori di sviluppo economico e principale fonte di sostentamento di molte famiglie? – Chiede il direttore di Upa Siena -. Così facendo rischia di vanificare il lavoro di concertazione fatto tra associazioni agricole e quelle venatorie insieme agli enti preposti. Auspico che la Regione Toscana dia finalmente sostanza e operatività al comitato scientifico sul tema ungulati per uscire da questa empasse che grava come una spada di Damocle sulla testa degli agricoltori».
















































