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L’impiego del fucile semiautomatico in ambito venatorio offre una serie di vantaggi tecnici significativi rispetto ad altre tipologie di armi, come i sovrapposti o i giustapposti. Certo ha una sola canna, invece di due, ma i benefici del semiautomatico si traducono in una maggiore efficacia sul campo, una maggiore rapidità di ingaggio e, in determinate situazioni, una maggiore sicurezza per il cacciatore. Qui prendo in esame modelli destinati alla caccia col cane alla migratoria o alla stanziale: fucili leggeri, dall’efficienza collaudata, con calcio in legno di noce e carcassa poco o per nulla incisa. Nel calibro 12, il più diffuso, ma ti do informazioni anche sulla disponibilità di altri calibri.
Rapidità di tiro e follow-up
Il vantaggio più evidente del fucile semiautomatico risiede nella sua capacità di camerare automaticamente una nuova cartuccia dopo ogni sparo, senza che il cacciatore debba compiere alcuna azione manuale. Questo si traduce in una velocità di tiro significativamente superiore: la possibilità di effettuare rapidamente un secondo o, soprattutto, un terzo colpo può fare la differenza tra un abbattimento riuscito e un selvatico che si allontana. Come è noto, in Italia a caccia, tre colpi è il massimo possibile, dunque un argomento di cui non mi occupo è la capienza del serbatoio tubolare.
La fluidità del ciclo di riarmo del semiautomatico consente di mantenere il bersaglio nel mirino con continuità e questo aumenta notevolmente le probabilità di un abbattimento etico e rapido, evitando inutili sofferenze all’animale. Più il fucile è “raffinato”, moderno ed equilibrato, meglio si gestisce il tiro. È anche possibile studiare con quale successione inserire le cartucce nel serbatoio per sfruttare al meglio cariche e grammature a seconda del tipo di caccia praticata. Esploso l’ultimo colpo, l’otturatore resta aperto.
Versatilità e personalizzazione
Gli strozzatori intercambiabili sono ormai comuni per tutte le tipologie di canne lisce, e consentono di adattare la rosata del fucile alle specifiche esigenze di caccia e al tipo di selvatico insidiato. Non si adottano soltanto per i semiautomatici, tuttavia per doppiette e sovrapposti tradizionalmente si preferiscono le strozzature fisse. Per i semiautomatici, che sono considerati i fucili più versatili, sono stati predisposti anche strozzatori con funzione di “stringere” e “allungare” lo sciame di pallini e dunque la rosata o anche di disperderla.
L’unica canna è disponibile in diverse lunghezze per ottimizzare la maneggevolezza in ambienti diversi e per influenzare la balistica del colpo. In genere da 660, 710 e 760 mm. In qualche caso anche 620, ma si tratta quasi esclusivamente di cilindriche slug, cioè per cartucce a palla, oppure raggiate o semiraggiate per favorire la dispersione dei pallini all’uscita dalla volata. Per il nostro tipo di semiautomatico la canna giusta è quella di 660 o 710 mm, adatta per tiri rapidi e anche “lunghi”. La lunghezza della canna influisce sulla capacità di “allungare” dei pallini in volo, ma per esperienza sono più propenso a consigliare un buon abbinamento con la cartuccia.
Il calcio può essere in legno o in materiale sintetico: la risposta sul corpo del cacciatore è differente, ma niente di così complesso cui abituarsi. Alcuni modelli offrono la possibilità di dotare il calcio e l’astina di componenti di diverse dimensioni o materiali per migliorare l’ergonomia e l’assorbimento del rinculo. Il fusto o carcassa è ormai sempre in alluminio o Ergal con varie soluzioni di finitura oltre alla classica anodizzazione.
Quello che conta davvero è proprio come il fucile si adatta al tuo corpo: e il “segreto” è tutto nella lunghezza del calcio (generalmente 360-365 mm) e nella piega, che si può modificare, da 50 a 65, su quasi tutti gli esemplari utilizzando in genere le care vecchie piastrine che si interpongono tra calcio, appunto e carcassa o fusto. È una esclusività del fucile semiautomatico e non è possibile per sovrapposti (con la sola eccezione del Benelli 828U) e doppiette.
Sistema di funzionamento
I sistemi di funzionamento dei semiautomatici moderni sono essenzialmente a presa di gas o inerziali. Nel primo caso una porzione dei gas di combustione viene deviata dalla canna per azionare un pistone che movimenta l’otturatore, a sua volta poi spinto in chiusura, dopo il colpo, da una lunga molla di recupero posta nel calcio. I sistemi più evoluti prevedono poi soluzioni meccaniche (come valvole compensatrici) per utilizzare la giusta quantità di gas per il riarmo, disperdendo il residuo. Nel sistema inerziale, invece, l’energia del rinculo comprime una molla posta all’interno del gruppo otturatore e il successivo rilascio di questa energia aziona il ciclo di riarmo. Anche qui è presente una molla di recupero, nel calcio oppure sotto la canna e attorno al serbatoio.
Entrambi i sistemi assorbono parte dell’energia propulsiva, riducendo la sensazione del rinculo trasmesso alla spalla del tiratore. Tipicamente ne assorbe di più il sistema a presa o recupero di gas, che risulta più “morbido” alla spalla. Un rinculo meno violento facilita il mantenimento della linea di mira tra un colpo e l’altro, migliorando la precisione nei tiri successivi. La riduzione del disagio legato al rinculo diminuisce la tendenza del tiratore a contrarsi o a deviare l’arma al momento dello sparo, un fenomeno (denominato “flinch”) che può compromettere la precisione.
Proprio queste caratteristiche dei semiautomatici li fanno preferire per sessioni di caccia più lunghe: risultano meno affaticanti, specialmente se si utilizzano cartucce potenti.
I moderni sistemi semiautomatici, sia a presa di gas sia inerziali, hanno raggiunto elevati livelli di affidabilità, specialmente se sottoposti a una corretta manutenzione. Sebbene i sistemi a presa di gas richiedano una pulizia più frequente delle componenti interessate dai residui di combustione, la manutenzione generale di un semiautomatico è generalmente semplice.
Ma ecco i magnifici 7 fucili che abbiamo scelto: Benelli Raffaello Black AI, Beretta A400 Upland, Browning Maxus 2 Hunter, Fabarm L4S Grey hunter, Hatsan Escort magnum, Istanbul Impala plus, Winchester SX4. Nella prossima puntata analizziamo le vere peculiarità e le differenze, i pregi e i difetti.