Una sfida attualissima
Saper gestire correttamente le risorse naturali senza arrecare danno al territorio è una sfida quanto mai attuale e rappresenta forse l’unica pratica sostenibile in grado di ridare impulso allo sviluppo socio-economico delle aree a vocazionalità rurale. La ricchezza dei territori dal punto di vista produttivo-economico risiede, infatti, quasi esclusivamente nell’ambiente come elemento essenziale e caratterizzante non solo del territorio, ma anche delle tradizioni e degli usi di chi vi risiede. Uno degli obiettivi principali è sviluppare, nel rispetto della sicurezza alimentare, le modalità operative per la corretta gestione igienico-sanitaria della filiera delle carni di grossa selvaggina permettendo la valorizzazione di un prodotto dalle importanti caratteristiche nutrizionali e la sua promozione sul territorio affermando un modello di sviluppo delle aree montane in grado di coniugare esigenze ambientali e socioeconomiche.
Lo sviluppo della filiera
Con questo obiettivo, su iniziativa dell’ANUUMigratoristi, nasceva vent’anni fa “Caccia in cucina” per valorizzar le tradizioni gastronomiche venatorie dei territori e sviluppare l’aspetto della filiera della carne di selvaggina. Quest’ultima, se trattata correttamente, rappresenta un’ottima risorsa sia dal punto di vista gastronomico che nutrizionale. Ne vanno esaltati i sapori peculiari, attraverso la creazione di piatti innovativi ed evitando, quando possibile, lunghe e “aggressive” cotture nonché le tradizionali e prolungate marinature nel vino o aceto. La carne di selvaggina, è patrimonio di tutti, ma soprattutto patrimonio unico, caratteristico e culturale del singolo territorio: perché non ipotizzare una cartina geografica sulla base dei piatti eno-gastronomici-venatori?
Ricette gustose
Bergamo con polenta e osei, Brescia con lo spiedo: piatti identitari che evocano spesso ricordi familiari e momenti di convivialità, che ora hanno un riconoscimento ufficiale e che perpetuano una sapienza secolare. E poi i salmì di lepre, capriolo o cervo a seconda delle zone di pianura o di montagna, fino ad arrivare ai nuovi piatti gourmet dei moderni cuochi che stanno spopolando nei ristoranti di tutti il mondo. La rassegna è dedicata a questi piatti di selvaggina, che consentono di sperimentare valori nutrizionali in linea anche con la nostra filiera mediterranea, per una cucina sana e buona. Con questo approccio, sabato 15 marzo (alle ore 12,30) rinnoveremo questa tradizione con la tappa conclusiva presso il Ristorante Aquila d’Oro di Ospitaletto (BS), che prevede un ricco menù con selvaggina e tanto altro, in compagnia di eccellenti vini, che verranno degustati in un clima di cordiale convivialità.
Questo è senz’altro uno dei tanti aspetti dell’attività venatoria, che vogliamo far conoscere alla gente. L’evento è aperto a tutti iscrivendosi presso le varie sedi dell’ANUUMigratoristi Lombardia (fonte: ANUU).