Caccia: Lombardia, sulla questione della cattura di richiami vivi per uso venatorio, il Tar boccia le richieste degli animalisti confermando la posizione della Regione.
Il Tar Lombardia conferma l’azione della Regione sulla cattura di uccelli da utilizzare ai fini di richiamo. Dopo la seduta della Camera di Consiglio di mercoledì il Tar Lombardia ha infatti definitivamente respinto la richiesta di sospensiva della Lega per l’Abolizione della Caccia della recente deliberazione numero X/620 del 6 settembre 2013, con cui la Giunta regionale ha autorizzato le Province lombarde alla cattura di uccelli selvatici per la cessione a fini di richiamo, ai sensi della Direttiva Uccelli dell’Unione europea. Inversione di tendenza – Le modalità di organizzazione della attività di cattura e gestione dei richiami, quali il programma pluriennale di cattura e la creazione della Banca dati regionale dei richiami vivi, hanno quindi adeguatamente supportato gli atti assunti dalla Giunta regionale.
“Per molti anni – ha ricordato l’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Fava – le sospensioni hanno condizionato pesantemente le attività di cattura svolte sotto la responsabilità e il controllo delle Province lombarde. Quest’anno, invece, si assiste a una positiva inversione di tendenza, grazie alla quale le attività di cattura potranno continuare sino a fine stagione, cioè al 31 dicembre 2013?. “Si tratta di un risultato che – ha concluso Fava – conferma una modalità operativa corretta verso gli impegni con la Commissione europea, nonché un’azione tangibile verso una pratica venatoria adeguata e ben gestita”.
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