Pericolo incendi nel Parco del Monte Subasio: arrivano le “sentinelle del territorio”
E sulla prossima stagione venatoria interviene il presidente della Federcaccia Giampiero Morosi: “rammaricato per il modo in cui sarà regolata la caccia secondo l’atto regionale” La Comunità Montana ha riattivato il “Servizio di Avvistamento Incendi” che affida ai 15 soci volontari della Federcaccia di Spello il compito di vigilare sul territorio del Parco del Monte Subasio e sulle zone collinari che è possibile tenere sotto controllo dalla sua sommità. Questo importante servizio di volontariato, iniziato nell’estate del 1998, è arrivato oggi a coinvolgere circa venti associazioni provenienti da Nocera Umbra, Foligno e Assisi, che si avvalgono in gran parte di cacciatori che hanno scelto di mettere a disposizione il proprio tempo libero per diventare “sentinelle del territorio” al fine di garantirne l’integrità e la tutela a beneficio di tutti i cittadini. Il servizio verrà assicurato per tutta la durata dell’estate.
Intanto la Federcaccia di Spello sta organizzando la decima edizione della “Festa del Cacciatore e della cultura rurale per tutti i cittadini che amano la natura” che si svolgerà domenica 25 luglio nella chiesetta di Colpernieri, tra le frazioni di Collepino e di San Giovanni. Il programma prevede alle ore 16 l’apertura della festa, alle ore 17.30 la Santa Messa e alle ore 18 la merenda sul prato. Per tutto il pomeriggio funzionerà lo stand di tiro alla sagoma mobile e saranno organizzati giochi di intrattenimento per grandi e piccini. “La recente approvazione, da parte della regione dell’Umbria, del calendario venatorio per la stagione 2010-2011 – spiega Giampiero Morosi, presidente della Federcaccia di Spello – ha provocato il quasi generale dissenso dei federcacciatori di Spello che, venendo in Sezione per rinnovare la licenza di caccia, esprimono rammarico per il modo in cui sarà regolata la caccia secondo il richiamato atto regionale. In particolare suscitano perplessità le continue restrizioni che subiamo annualmente, la duplice apertura che comporta la irragionevole concentrazione di un gran numero di cacciatori su poche specie migratorie, come il divieto di cacciare la quaglia con il cane, la chiusura anticipata alla seconda domenica di dicembre della lepre che la legge prevede al 31dicembre. Per il capanno di tela per la preapertura nei terreni a colture ci vede favorevoli, ma non si comprende perché non si possono utilizzare in collina e montagna i ripari naturali esistenti: a volte è demoralizzante non poter aiutare i nostri amici agricoltori come nel caso dello storno che tanti danni provoca con numeri limitati di abbattimento. Il calendario venatorio omogeneo con le altri regioni confinanti non ha portato un sostanziale miglioramento della mobilità dei nostri cacciatori, anzi in alcuni casi è aumentato a dismisura il prezzo di accesso in alcuni Atc anche solo per la sola selvaggina migratoria “La nostra Sezione – spiega Giampiero Morosi – insieme alle altre sezioni della Federcaccia che costituiscono l’Unità di Gestione Faunistica “E” della Valle Umbra, nella seduta del 26 maggio scorso aveva proposto in primo luogo che l’apertura della caccia debba aver luogo di domenica perché deve essere una giornata di festa per tutti i cacciatori e non è compatibile, con riferimento anche alla grave congiuntura economica che sta attraversando il nostro Paese, prevedere l’apertura in un giorno lavorativo e poi che, in questa domenica di apertura, possa essere praticata la caccia a tutte le specie cacciabili. Il legislatore regionale ancora una volta è stato sordo rispetto alle indicazioni di chi fa della caccia, che è non solo passione ma strumento di gestione corretta del territorio e della fauna in esso insediata. Le sterili divisioni fra le associazioni venatorie e la “caccia alla tessera” hanno compiuto l’opera. Noi auspichiamo – conclude Giampiero Morosi – che il mondo venatorio che oggi è mobilitato per difendere i nostri boschi dal fuoco faccia uno sforzo per ritrovare la capacità di formulare proposte di politica venatoria unitarie ispirate da valutazioni tecnico-gestionali serie, che abbandoni i miseri interessi di bottega che stanno minando le fondamenta storiche e culturali della caccia per riconquistare il ruolo che loro spetta di interlocutori con le istituzioni che oggi purtroppo basano i propri atti su procedimenti eminentemente burocratici che per nulla tengono conto delle conoscenze e delle competenze dei cacciatori”.
Giornalista e fondatore di Caccia Passione. Correva l'anno 2002 quando diedi vita al portale internet, mettendo a frutto tre grandi passioni, quella in lettere moderne, l'altra per l'informatica e altresì per l'attività venatoria. Negli anni Caccia Passione è divenuto testata giornalistica ove oggi scrivono le migliori "Penne" giornalistiche d'Italia.
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