In effetti, i casi sono stati riscontrati in molti paesi europei e la circolazione del virus non ha lasciato tranquilli fin da subito: in particolare, sono stati riscontrati 498 episodi di contagio, 247 dei quali collegabili ad avifauna selvatica. I cacciatori sono stati chiamati a svolgere un ruolo rilevante, come spiegato da FACE, ora c’è stato però un nuovo provvedimento dello stesso Ministero della Salute.
Lo scorso 30 dicembre sono state emanate misure straordinarie di controllo: la deroga al divieto di uso di richiami vivi nell’attività venatoria nazionale è stata sospesa immediatamente, quindi non potranno essere sfruttati i richiami che fanno parte degli ordini degli anseriformi e caradriformi durante la caccia.