Associazione Nazionale Libera Caccia sulla Legge di Stabilità, ricca di emendamenti che denotano una grande “sensibilità animalista e cinismo sociale”.
Nel migliaio di emendamenti che la legge di stabilità si appresta a fronteggiare ce ne sono di ogni tipo e per tutti i gusti: da quelli a dir poco bizzarri a quelli che una persona normale non esiterebbe a definire ingiusti e perfino assurdi. Fra tutti, però, spicca (almeno a nostro modo di vedere) quello firmato dalla romana Loredana De Petris, ex Democrazia Popolare, ex Verdi Arcobaleno e attuale presidente del Gruppo misto Sinistra Ecologia e Libertà. Una senatrice impegnatissima, soprattutto nella difesa degli animali, e accanita promotrice e sostenitrice di referendum anticaccia, che per produrre quel suo encomiabile emendamento si è avvalsa del sostegno morale e politico del sardo Luciano Uras, sempre di SEL e di una vecchia conoscenza dell’animalismo romano come Monica Cirinnà che milita nelle fila del PD. Questi gentili senatori, sicuramente ammirevoli per il loro annoso impegno “animalaro”, non brillano, però, per attenzione nei confronti del popolo dei cacciatori. Infatti, fanno una proposta propongono semplicemente di raddoppiare la tassa di Concessione Governativa per la licenza di porto di fucile da caccia. In parole povere, i “compagni dei cinghiali e degli storni” propongono che dal prossimo anno i cacciatori versino, solo allo Stato, la bellezza di € 346,32 anziché gli attuali 173,16.
Quello che fa più male non è l’assoluta mancanza di sensibilità sociale verso una categoria di cittadini (moltissimi dei quali, va doverosamente ricordato, sono pensionati e operai) che è già abbondantemente tartassata da balzelli di ogni tipo, ma il fatto che a fare una simile proposta siano politici cosiddetti di sinistra! Il tutto, poi, senza dare in cambio nessuna certezza del diritto ma solo una manciata di provvedimenti amministrativi spacciati per “Calendari venatori”, che saranno inevitabilmente bocciati e sforbiciati in seguito a una montagna di ricorsi gratuiti basati su pregiudizi ideologici e non su rigorose motivazioni tecnico-scientifiche.
E a rendere tutto ancora più ridicolo e intollerabile c’è poi la certezza che una discreta parte di quei soldi che dovrebbero essere prelevati dalle tasche già vuote di molti poveracci, finiranno per foraggiare tante associazioni animaliste. I cacciatori ringraziano commossi questi sensibilissimi politici, così vicini alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, e danno loro appuntamento per le prossime tornate elettorali.
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