Segnali di rischio sanitario
La collaborazione tra autorità sanitarie pubbliche e mondo venatorio rappresenta un elemento chiave nelle attività di sorveglianza dell’influenza aviaria negli uccelli selvatici. L’Italia rappresenta una rotta privilegiata per gli uccelli migratori e un luogo importante di svernamento per molte specie di acquatici, con potenziali risvolti sanitari sugli allevamenti avicoli e sulla salute dell’uomo. La collaborazione con i cacciatori può essere utile in fase di sorveglianza attiva per intercettare precocemente i segnali di rischio sanitario, contribuendo in modo concreto alla tutela della salute animale e pubblica.
Rotte di migrazione dell’avifauna
È acclarato che il virus viaggi sulle rotte di migrazione dell’avifauna, in particolare gli anatidi che ne sono portatori sani quasi sempre asintomatici. Pertanto l’ACMA, settoriale FIdC per la caccia agli acquatici, ha ritenuto opportuno e necessario attivarsi in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, referente europeo in materia e che vivamente ringraziamo per l’indispensabile e competente consulenza scientifica, per rendere quanto più formati e preparati i cacciatori che sono a contatto con selvatici e relativi ambienti naturali.
Informazioni utili e buone pratiche
L’aviaria al momento risulta più un problema economico/sanitario per l’avicoltura ma, se trascurato, potrebbe evolversi anche nell’uomo, per questo rimanere vigili ed aggiornati è fondamentale per noi cacciatori e per tutti i cittadini. Oltre ad un opuscolo a cui l’ACMA darà ampia diffusione è possibile scaricare online in formato pdf una versione più approfondita di un documento che contiene informazioni utili e buone pratiche per impedire o limitare la diffusione involontaria del virus: “Non sottovalutiamo emergenza e rischi, in un futuro non lontano potrebbe divenire una concreta minaccia e ancora una volta i cacciatori possono fare la differenza a vantaggio di tutta la società”.