Parere favorevole
Un “appello” rivolto ai “decisori politici e tecnici” per “mettere in campo tutte le azioni possibili affinché si approntino percorsi per la gestione/controllo del lupo al pari delle altre specie selvatiche, ora che anche l’Ue – e il nostro Parlamento, a breve – con il suo declassamento ha decretato l’uscita dal perimetro delle specie a rischio e che l’Ispra ha addirittura dato parere favorevole all’abbattimento di un certo contingente”. È quanto scrive Santo Diano, presidente dell’Enalcaccia della Valle d’Aosta, in una lettera inviata agli organi di informazione.
Compagine sociale
“Alcune regioni si sono già mosse in tal senso, anche in Valle, a quanto si sa, si stanno facendo passi in questa prospettiva, ma occorre non perdere più tempo“, prosegue Diano. Che parte da una premessa: “L’attività venatoria in Valle d’Aosta in questi anni è scorsa con sempre maggior coscienza del ruolo che rivestiamo nella compagine sociale, con investimenti in campo formativo, con l’impegno che il nostro mondo, ciascun anno, dedica alla propria passione in periodo non venatorio e che si concretizza con il mettere a disposizione della pratica venatoria diverse giornate per il monitoraggio delle popolazioni di vari selvatici cacciabili e non”.
Questa attività di monitoraggio, detta censimento, “muove annualmente circa 1.000 persone in periodo primaverile/estivo, e vede la presenza di osservatori in campo per più di 10.000 ore, mal contate, che non è solamente necessaria per svolgere l’attività venatoria, ma è di supporto all’Ente Regione per conoscere le entità dei selvatici che popolano la nostra Regione, le loro fluttuazioni e le loro eventuali criticità, altrimenti difficilmente conoscibili e gestibili, svolgendo, quindi, anche un’attività estremamente utile per la collettività intera”.