Caccia: la Provincia dell’Aquila da il via al controllo selettivo del cinghiale finalizzato a contenere le popolazioni di ungulati e tutelare gli agricoltori.
L’amministrazione provinciale ha iniziato le attività di telecontrollo, che dureranno due giorni, nei confronti dei cinghiali per arginare il fenomeno che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori. nel comprensorio di Massa d’Albe e Magliano. Oggi le attività si sposteranno nella zona di competenza dell’ATC Subequano. “Finalmente tutte le procedure burocratiche sono state concluse e circa 40 selecontrollori appartenenti all’ATC di Avezzano sotto la guida attenta delle guardie provinciale coordinate da Ciuffetelli hanno proceduto all’abbattimenti dei cinghiali” afferma Vinicio Blasetti, Presidente della sezione zootecnica provinciale di Confagricoltura, ”gli assalti dei cinghiali infatti in questi ultimi giorni si sono intensificati e hanno distrutto interi campi di mais e girasole in diversi Comuni della provincia. Purtroppo dobbiamo constare anche il “boicottaggio” da parte di alcuni bracconieri che hanno disturbato le attività di selecontrollo con trombette e fischietti. Ci sono state anche diverse telefonate intimidatorie anonime nei confronti di funzionari della provincia. Confagricoltura si riserva di denunciare i responsabili per interruzione di pubblico servizio.
“E’ da tutti riconosciuta la capacità degli agricoltori di affrontare le più diverse emergenze e avversità”, continua Blasetti, ”che da sempre hanno dovuto fare i conti con grandinate, piogge torrenziali, siccità e gelate, ma mai avrebbero pensato di doversi attrezzare contro la stupidità e l’ignoranza con le quali alcuni rappresentanti del mondo venatorio si sono opposti all’attività di abbattimento selettivi dei cinghiali messa in campo dalla Provincia”.
L’intervento di selecontrollo è stato sollecitato da Confagricoltura per “salvaguardare il reddito delle aziende altrimenti compromesso. Per questo”, aggiunge, “esprimiamo la più dura condanna verso tali atteggiamenti che dovrebbero essere stigmatizzati anche dalle associazioni venatorie che ci auguriamo isolino i responsabili di tali atteggiamenti. Altrimenti Confagricoltura sarà in prima fila con gli ambientalisti a chiedere che la caccia sia definitivamente chiusa.
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