Dalla lettura delle analisi scientifiche e tecniche inserite nel Piano faunistico venatorio, che dovrebbero motivare e giustificare la riapertura della caccia al cervo, emergono evidenti contraddizioni. La competizione per la ricerca del cibo, tra cervo e camoscio, è un problema inesistente, essendosi verificato solo in casi eccezionali nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Italia Nostra intende ricordare ai legislatori regionali che la qualifica di “regione verde d’Europa” non può essere solo un motto di cui fregiarsi, ma una costante preoccupazione di tutti per la salvaguardia di un bene incommensurabile”.
Contenimento dei nocivi A seguito di una riunione svoltasi nelle ultime ore in Regione, la Provincia di Terni ha deciso di interrompere il servizio ittico-veneatorio nello specifico in materia di contenimento dei nocivi come cinghiali, soprattutto, ma anche Daini e...
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