Associazione Italiana Wilderness sui censimenti relativi all’Orso Marsicano, veri e propri “giochi di prestigio”.
E’ notorio che con i giochi di prestigio si facciano vedere cose solo apparentemente vere, ma che vere non sono sebbene appaino tali a quelli che non conoscono il trucco dell’illusionista. Anche la matematica, si dice, non è un opinione. Ma con i numeri si può giocare come si vuole; e bene lo sanno i banchieri e gli operatori finanziari (e solo in ritardo gli investitori!). Così come le statistiche o i sondaggi, manipolabili come si vuole. O le elezioni politiche, dove tutti i Partiti di solito risultano vincenti, anche quelli che smaccatamente hanno perso. E che dire del gioco dei bussolotti, dove la mano è più veloce dell’occhio? Con l’Orso marsicano, a forza di conteggi, censimenti, analisi genetiche ed incrocio di dati (ogni volta con la speranza che il Padre Eterno vi abbia messo mano, facendo comparire più esemplari di quelli reali, magari trasformando qualche maschio di troppo in femmina feconda!) si finisce sempre per far credere all’opinione pubblica quello che si vuole. Ecco, forse ha fatto quindi bene il Ministro dell’Ambiente quando decise di nominare un politico alla carica di Presidente del Parco: si sa, i politici sono campioni in questi giochi; e chi meglio di un politico potrebbe riuscire a far credere che l’Orso marsicano si sia ripreso, ed anziché verso l’estinzione la popolazione si stia avviando verso la crescita? Ciò, nonostante l’ormai annosa assoluta mancanza di ogni azione di sostegno alimentare, con l’orso ridotto ad elemosinare nei pollai e nei paesi come un barbone qualsiasi (perché l’orso lo sa che era l’uomo a procurargli quel cibo che da anni si rifiuta di fargli trovare). In pratica, più che nelle azioni dell’uomo (che da anni non ci sono più state, nonostante gli appelli di allevatori, agricoltori e qualche ambientalista), si spera ogni volta in un miracolo. E se il miracolo non appare, allora si fanno… giochi di prestigio per far credere che si stia verificando.
Vediamo cos’ha divulgato il Presidente del Parco nei suoi ultimi comunicati stampa sull’Orso marsicano, nel tentativo di trasformare in vittoria quella che è una smaccata sconfitta (ci avevano già provato altri prima di lui, ma evidentemente il giochetto piace). Prima ci ha rifilato una cifra spalmata sugli ultimi 9 anni: 64 cuccioli nati tra il 2006 ed il 2014. Ovviamente sembrava una buona notizia, perché quello che colpisce è il numero: 64. Ma dividendo questo numero per gli anni ecco che veniamo a scoprire che vi sarebbe stata una nascita media di soli 7 orsacchiotti all’anno che, se confrontati con la mortalità neonatale ed i morti per gli stessi anni, danno un trend decisamente negativo (gli stessi dati ufficiali del Parco parlano di una popolazione di 38 orsi oggi e di 49 nel 2011, con una perdita di una decina di esemplari negli ultimi tre anni). Non va infatti, ignorato (cosa che fa il Parco) che, notoriamente, mai (o molto raramente) gli orsacchiotti giungono tutti all’età adulta e che la loro mortalità è almeno del 50% nei primi anni di vita, alla quale vanno aggiunte le perdite negli anni subito successivi. Invece la notizia dei 64 orsacchiotti è stata data come un successo, facendo illusoriamente credere che tutti quei 64 orsacchiotti siano poi divenuti adulti! E, in aggiunta, giù anche dati sul… nulla: numero di collaboratori (ai censimenti), numero delle “azioni di prevenzione” e di incontri (incontri?) con gli “allevatori, cacciatori, turisti e cittadini”, addirittura di “classi e numero di alunni”: come se gli orsi avessero bisogno di questo, anziché di campi di mais!
Poco prima di Natale, poi, un secondo comunicato, quasi come regalo “buonista” all’opinione pubblica. Questa volta più preciso e riferito al solo 2014: 11 (forse 13) orsacchiotti nati da 5 (forse 6) femmine. Anche in questo caso, nessun riferimento alla mortalità neonatale che prima di un anno li ridurrà come minimo alla metà, e forse anche meno. E, soprattutto, senza il debito confronto con gli orsi morti nello stesso periodo di 12 mesi tra 2013 e 2014: ovvero, 5 orsi (tutti trovati “a caso”, il che statisticamente significa che forse altrettanti non sono stati trovati). Quindi, 11 meno 5 uguale 6 (ad essere ottimisti!).
Risultato: un solo orso in più! Se questo non è un gioco di prestigio…! E poi, ovviamente (Dio ce ne guardi!), nessun confronto con i dati del passato (che potrebbero rivelare il trucco!).
Ad esempio, con quelli del 1970 (ufficiali e “scientifici”!), quando in quel solo anno vi furono non 11 orsacchiotti, bensì 11 femmine con piccoli per un totale di 22 cuccioli! Altri tempi, si dirà, altri personaggi e una popolazione di orsi che almeno oggi la possiamo valutare come ampiamente florida; orsi che vivevano tutti nel Parco e nei suoi stretti circondari. Senza giochi di prestigio e senza 15 milioni di euro per ricerche e conteggi. Ma con ancora migliaia di pecore sui pascoli e negli stazzi, e campi di mais, grano e lupinella in tutte le vallate del Parco.
Franco Zunino Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness – già primo studioso sul campo dell’Orso marsicano
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