TICINO (Svizzera): Fine della caccia al cervo, inizia quella al cinghiale
BELLINZONA – Bilancio positivo per la caccia tardo autunnale al cervo, continua quella al cinghiale L’Ufficio della caccia e della pesca del Dipartimento del territorio comunica che si è chiusa con un bilancio positivo la caccia tardo autunnale al cervo, aperta il 14 novembre per la prima volta in quasi tutti i distretti del Cantone (Bellinzona, Blenio, Leventina, Lugano, Mendrisio e Riviera) e conclusasi domenica 6 dicembre. Vi hanno partecipato 596 cacciatori (386 nel 2008).
Gli animali da cacciare – Il piano d’abbattimento era stato fissato a 840 capi, così ripartiti: 252 femmine adulte di cervo e 588 cerbiatti e femmine di 1,5 anni.
L’obiettivo principale era il raggiungimento delle quote fissate nei singoli distretti per le femmine adulte, all’origine dell’incremento numerico delle popolazioni dell’anno successivo. Da questo punto di vista, il piano è stato raggiunto nei distretti di Bellinzona, Lugano (già nella prima settimana), Blenio e Leventina.
Risultati – Per contro, nei distretti di Riviera e Mendrisio, le catture sono state inferiori alle attese anche a seguito delle azioni di disturbo di alcuni cacciatori contrari alla caccia tardo autunnale. Se necessario, per contenere i danni all’agricoltura, i guardacaccia effettueranno prelievi mirati. In totale, in 10 giorni di caccia al cervo sono stati catturati 498 capi (secondo miglior risultato dopo il 2008 con 554 capi), che sommati ai 1.010 cervi abbattuti nel periodo di caccia alta di settembre portano i prelievi a 1.508 (2007: 1.190; 2008: 1.584). Il Dipartimento ringrazia i cacciatori che hanno partecipato per aver contribuito alla gestione della specie.
Caccia invernale al cinghiale – Lo scorso 2 dicembre, nel Sottoceneri e nei distretti di Bellinzona, Locarno e Media-Bassa Vallemaggia è stata aperta la caccia invernale al cinghiale, che terminerà il 24 gennaio 2010. I primi 3 giorni di caccia sono stati positivi e hanno fatto registrare 187 catture. Quest’anno, tramite la caccia alta e la guardiacampicoltura, sono già stati abbattuti 623 capi. La specie, con un potenziale riproduttivo molto elevato, ha colonizzato nuove zone, rendendo sempre più difficile il contenimento. Una forte pressione venatoria è dunque indispensabile per ridurre i danni all’agricoltura e alle proprietà private. Gli agenti della caccia continueranno nell’azione di prelievo dei capi problematici, che arrecano ripetuti danni alle colture.
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