Caccia: Bergamo, niente sospensiva la caccia prosegue; i Tar di Brescia ha deciso di bocciare la richiesta di sospensiva all’attività venatoria chiesta dal Wwf a seguito del ricorso presentato avverso il recente Piano Faunistico Venatorio provinciale.
Il tribunale amministrativo salva la caccia. Il giudice ha infatti bocciato la sospensiva chiesta dal WWF al piano faunistico venatorio approvato in estate dalla Provincia di Bergamo. La discussione è stata molto lunga, ma il Tar di Brescia ha scelto la via meno traumatica per i cacciatori: niente sospensiva ed esame dei ricorsi nelle prossime udienze. A luglio, nel giorno dell’approvazione, il presidente della Provincia Ettore Pirovano aveva preannunciato l’annullamento del piano, salvo poi schierarsi, poche settimane fa, in difesa del documento dopo la pesante dichiarazione di Paola Brambilla, presidente regionale del Wwf, che definiva cavernicoli i consiglieri provinciali. La numero uno dell’associazione ambientalista aveva infatti scatenato un putiferio a causa di questa dichiarazione: “Dal 2000 ad oggi, il Wwf chiede semplicemente di applicare leggi e sentenze, mentre la giustizia è calpestata da quattro o cinque cavernicoli che hanno impegnato quattro sedute del consiglio provinciale per difendere gli interessi di diecimila cacciatori. Dico cavernicoli in senso tecnico, perché sono rimasti all’idea di caccia di sopravvivenza dell’età della pietra, ma forse i cavernicoli erano più avveduti perché sapevano di non dover esagerare e non violavano le leggi della natura. Il consiglio dovrebbe invece impiegare risorse e tempo per occuparsi di lavoro, istruzione, problemi sociali”.
Ora i cacciatori possono tirare un sospiro di sollievo e anche i consiglieri provinciali che hanno sostenuto la loro causa, su tutti Matteo Malighetti, Vittorio Milesi e Matteo Oriani.
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