Di Tizio ha sottolineato come la fauna selvatica non sia in grado di sostenere condizioni così rigide dopo mesi molto freddi e i ripetuti fenomeni di bracconaggio. Il WWF abruzzese, poi, ha voluto rimarcare come nella legge nazionale sulla caccia si parli di divieto venatorio nei terreni in tutto o in parte coperti dalla neve (fatta eccezione per le zone alpine), oltre che negli specchi d’acqua ghiacciati. L’auspicio dell’associazione è che i calendari venatori siano modificati per tutelare in modo migliore gli animali selvatici, i quali sono patrimonio indisponibile dello Stato.
Si comincia il 3 settembre Il Comitato regionale faunistico ha approvato il calendario venatorio 2023/2024. Si inizia domenica 3 e giovedì 7 settembre con la caccia a tortora, cornacchia grigia e ghiandaia, per poi riprendere domenica 17 settembre con l’apertura...
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