
Altri cento finiranno invece fra Beverino, Borghetto, Brugnato, Carro, Carrodano, Pignone e Riccò del Golfo mentre gli ultimi cinquanta saranno liberati a Bonassola, Deiva, Famura e Levanto. Tutti ovviamente andranno incontro al loro destino e al fiuto di cani e cacciatori consolidando una tradizione di lungo corso del nostro territorio nonostante nel tempo le voci dei contrari alla caccia si siano fatte più ampie e consistenti (Cittadellaspezia.com).

















 
       
               
               
               
               
               
              
































