Altri cento finiranno invece fra Beverino, Borghetto, Brugnato, Carro, Carrodano, Pignone e Riccò del Golfo mentre gli ultimi cinquanta saranno liberati a Bonassola, Deiva, Famura e Levanto. Tutti ovviamente andranno incontro al loro destino e al fiuto di cani e cacciatori consolidando una tradizione di lungo corso del nostro territorio nonostante nel tempo le voci dei contrari alla caccia si siano fatte più ampie e consistenti (Cittadellaspezia.com).
Aree interne e rurali Il via libera al cambio dello status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto” è un passaggio fondamentale verso una gestione più equilibrata e pragmatica dei grandi carnivori in Europa, andando nella giusta direzione di salvaguardare...
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