Ambientalisti e cacciatori potranno dunque andare d’accordo: il progetto si è avvalso anche della collaborazione del Consorzio della Bonifica di Burana, dell’Università di Modena e dello Studio Geco. L’ATC emiliano ha cercato di ricreare vita spontanea in queste zone, recuperando le varie specie selvatiche che stanno sparendo. Nell’area la caccia può essere svolta in concomitanza con il recupero naturalistico e senza alcun problema o conflitto.
L’Ambito modenese ha curato ogni fase dell’iniziativa, fin dai primi rilevamenti e arrivando alla progettazione delle modifiche utili a far convivere attività venatoria e recupero dell’ambiente. Si sta anche pensando, tra l’altro, di istituire un punto di osservazione per la fauna selvatica. Si spera infine di realizzare altri progetti simili, così da ottenere una sorta di rete ecologica.