Occhi vispi e un carattere amabile, ha un tratto distintivo, la velocità. Rispetto agli altri esemplari della razza, il Greyhound riesce a raggiungere fino a 63 chilometri orari.
Grazie a queste caratteristiche peculiari, il Levriero inglese nel corso dei secoli è stato utilizzato ampiamente nella caccia come segugio. Attualmente il Greyhound ha abbandonato boschi e campi aperti per dedicarsi all’attività sportiva. Infatti, viene usato soprattutto nei cinodromi o nelle gare di racing.
Per altri la razza risale all’Antico Egitto. Questi sostengono che il Greyhound sia il progenitore del Tesem, razza molto amata dal faraone e i suoi sudditi, arrivata in Inghilterra grazie ai mercanti fenici.
Tra le teorie c’è anche quella che sostiene la presenza del Levriero inglese in Europa grazie ai crociati di ritorno dall’Oriente intorno al 1300-1400.
La cosa certa è che qualsiasi sia la sua provenienza, nel giro di poco ha avuto un’ampia diffusione soprattutto all’interno delle corti europee che lo impiegavano durante le battute di caccia. Utilizzato per la caccia al cervo, cinghiale e daino era capace di seguire la preda anche a distanza del padrone.
I nobili erano affascinati dalle sue caratteristiche fisiche tanto da utilizzarlo anche nel Coursing. Un’attività in voga nell’ottocento, ma vietata ai giorni nostri, che stava a metà tra corsa e caccia. Si scommetteva su quale dei due cani lanciati alla rincorsa di una lepre, lasciata libera in campo aperto, avrebbe preso per primo la preda.
La struttura muscolosa e ben equilibrata gli permettono di essere aerodinamico e avere una falcata ampia. La testa è piccolina e allungata, è caratterizzata da occhi vivaci e intelligenti.
Il carattere allegro del Greyhound nel corso del tempo gli ha permesso di diventare un cane da compagnia, dolce che si affeziona facilmente al padrone con cui stabilisce una sorta di simbiosi.
Vigile e scattante, basta dargli i giusti stimoli o indicazioni e seguirà alla lettera gli ordini.