Intervento ex novo
E io pago! Non è soltanto Totò a pronunciare questa frase, tratta da una delle scene più iconiche che lo ha visto protagonista, ma anche i cittadini di Ferrara. Il problema è rappresentato dalle nutrie e dalla necessità di arginare i temibili roditori. Secondo quanto riferito da Stefano Calderoni, numero uno del Consorzio di Bonifica ferrarese, serviranno 3 miliardi di euro per l’operazione, un calcolo che tiene conto dei chilometri totali delle sponde (8mila) e di un intervento ex novo.
Il cedimento delle sponde
Tramite le pagine del Resto del Carlino, si possono leggere queste impressioni dello stesso Calderoni: “È chiaro che dobbiamo fare qualcosa per porre un argine alle nutrie e in generale a tutti gli animali che fanno tane lungo le rive, che scavano creando problemi sia alla circolazione stradale, sia a chi lavora in campagna. Le sponde cedono e questo può provocare incidenti, il ribaltamento dei trattori che operano nei campi“.
Un telone speciale
La cifra monstre si spiega con la particolarità dell’opera ingegneristica anti-nutria. In pratica, è prevista la realizzazione di uno strato da sistemare lungo la riva tramite un telone in geotessuto (si tratta di fibre sintetiche – poliestere e polipropilene – utili per potenziare i terreni dal punto di vista geotecnico), prima di ancorarlo e coprirlo con sassi e pietre.